Quattro anni e 2 mesi – il Pm aveva chiesto 6 anni nella requisitoria svolta a febbraio-, il risarcimento dei danni, da liquidarsi in separata sede, e una provvisionale di 5000 euro, immediatamente esecutiva, in favore della parte civile rappresentata dall'avvocato Nicola Covino.
E' la condanna stabilita dal Tribunale, riuniti i fatti sotto il vincolo della continuazione, per Alfonso Masone (avvocati Vittorio Fucci e Anna Corraro), 81 anni, di Benevento, tirato in ballo da una indagine antiusura del sostituto procuratore Patrizia Filomena Rosa e della guardia di finanza che era rimbalzata all'attenzione dell'opinione pubblica nell'ottobre del 2013, quando Masone era stato arrestato.
L'allora 73enne era stato fermato dai militari lungo il centralissimo Corso Garibaldi, tra piazza Roma e la chiesa di San Bartolomeo. Subito dopo – avevano spiegato all'epoca gli inquirenti – aver incassato 500 euro da un commerciante, una delle sue presunte vittime. Nel mirino erano poi finiti i tassi di interesse che sarebbero stati applicati sulle somme che Masone avrebbe dato in prestito a più persone.
Dinanzi al gip Gelsomina Palmieri si era avvalso della facoltà di non rispondere: dal carcere era passato ai domiciliari, poi la misura era stata successivamente attenuata e infine revocata. E altrettanto era capitato con un successivo arresto. L'inchiesta è stata scandita anche dal sequestro di beni immobili per 1 milione di euro disposto nel gennaio del 2015 dalla Sezione misure prevenzione del Tribunale di Benevento: una confisca che la Corte di appello aveva poi revocato.
Il Tribunale ha invece deciso il non doversi procedere nei confronti di Masone relativamente ai capi di accusa relativi a quattro delle dodici parti offese perchè già giudicati nello scorso giugno, quando Masone è stato condannato a 5 anni, in un processo nel quale figuravano altri due imputati, entrambi assolti. Una sentenza sulla quale il collegio giudicante non si è pronunciato relativamente alla continuazione con quella di questa mattina.