Una busta con fucile a canne mozze e colpi sotto panchina dei giardini pubblici

L'aveva fatto ritrovare alla Mobile un 40enne, chiesto il processo per lui ed una 34enne

una busta con fucile a canne mozze e colpi sotto panchina dei giardini pubblici
Benevento.  

Era la fine del 2018, all'epoca lui parlava con la Squadra mobile. Sembrava aver avviato una collaborazione, per investigatori ed inquirenti la possibilità di raccogliere, rispetto ad alcune vicende, alcuni elementi di conoscenza. Un rapporto poi naufragato, nel corso del quale un 40enne di Benevento, evidentemente per dimostrare la sua affidabilità, aveva chiamato in causa innanzitutto se stesso.

In che modo? Aveva fatto ritrovare un fucile a canne mozze clandestino, sostenendo di averlo ricevuto nel luglio dell'anno precedente dalla convivente, che gli avrebbe raccontato di averlo notato e prelevato nei pressi di una campana per la raccolta del vetro. Dichiarazioni poi ritrattate, che non gli hanno evitato una richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal sostituto procuratore Marilia Capitanio anche nei confronti di una 34enne.

Sono accusati di aver detenuto e portato illegalmente in luogo pubblico un fucile calibro 12 a canne mozze, privo di marca e numero di serie, che era stato riportato alla luce in via De Filippo. Era stato sistemato in una busta di plastica nera, al pari di un po' di munizioni, alcune esplose, nascosta sotto una panchina dei giardini pubblici.

Difesi dagli avvocati Luca Russo e Enza Falco, entrambi hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato dal gup Pietro Vinetti. Appuntamento in aula il 21 gennaio, con la discussione e, poi, la sentenza.

(foto di repertorio)