Per un anziano di Castelpagano i giusti interessi per 30 anni sui buoni postali

Decisione del Tribunale di Benevento, stessa sorte, ad Avellino, per una coppia irpina

per un anziano di castelpagano i giusti interessi per 30 anni sui buoni postali
Benevento.  

Si sono visti riconoscere i giusti interessi sui buoni fruttiferi postali post 1986. E' l'effetto di due sentenze dei Tribunali di Benevento ed Avellino per un anziano di Castelpagano e due coniugi pensionati della provincia irpina.

A darne notizia è l'avvocato Giulio Fragasso, che li ha assistiti in un iter iniziato quando i risparmiatori, dopo aver presentato ricorso e vinto presso l’Arbitrato bancario e finanziario, “si sono visti negare con una comunicazione di inadempimento le decisioni dell’Arbitro”. Da qui la decisione di rivolgersi ai due Tribunali, che hanno assegnato loro “i maggiori interessi, non riconosciuti da Poste Italiane S.p.A., sui buoni fruttiferi postali ordinari trentennali emessi dopo il D.M. 1986 aventi serie sul fronte Q/P e sul retro P/O”.

Il legale spiega che “i risparmiatori recatisi all’Ufficio Postale dei propri paesi, avevano chiesto l’importo alla scadenza dei buoni, ma si erano accorti che i loro calcoli non coincidevano con quelli che Poste gli aveva prospettato”. Il motivo? “Visionando i buoni era evidente come Poste Italiane aveva commesso un errore; infatti lo stesso Ente aveva utilizzato vecchi moduli di Buoni Fruttiferi Postali aventi serie P diverse da quella Q che avrebbe dovuto emettere. Il problema consisteva proprio in questa omissione; i buoni del risparmiatore aveva più timbri di modifica ma solo sul fronte era apposto quello corretto P/Q; mentre sul retro tale dicitura Q/P non era stata apposta lasciando inalterati i tassi di inetresse della vecchia serie P/O.”

E’ proprio su questa omissione che il Tribunale di Benevento e quello di Avellino hanno emesso decisione positiva a favore dei risparmiatori, sull’intero periodo di 30 anni dei Buoni. “Poste infatti, aveva omesso – conclude Fragasso - il contenuto del D.M. 1986 che obbligava l’Ufficio Postale ad apporre due timbri di modifica, uno sul fronte con il timbro P/Q e uno sul retro apponendo i tassi d’interesse relativi a tale modifica”.