L’obbligo vaccinale risolverebbe tutto e al meglio. Perché non si fa ancora?

L'intervento dell'avvocato Gino De Pietro

l obbligo vaccinale risolverebbe tutto e al meglio perche non si fa ancora
Benevento.  

Riceviamo e pubblichiamo una riflessione dell'avvocato Gino De Pietro.

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"La scelta di non stabilire l’obbligo vaccinale per legge, surrogato dalla previsione del cd. super green pass, come presagito anche da queste colonne, ha concorso a far sorgere o aggravare altri problemi. Purtroppo quanto è recentemente successo è gravissimo e va affrontato con fermezza e decisione, ciò che, malauguratamente, è mancato nelle ultime settimane.

Nonostante gli scienziati e i clinici da tempo spiegano che il vaccino anticovid è più che sicuro, più che sperimentato e causa molto meno effetti collaterali del vaccino contro il morbillo, che è obbligatorio (specialmente) per i bambini, ad onta degli oltre 130 mila morti di Covid, incuranti dei gravi rallentamenti nella cura delle altre patologie determinati dalla necessità di destinare buona parte delle risorse, umane e fisiche, alla cura dei malat di Covid, senza considerare i gravissimi danni economici derivati dalle forzate chiusure di molte attività produttive e gli altrettanto gravi danni sociali determinati dalla forzata chiusure di scuole e atenei, ci sono ancora milioni di persone che, contro ogni logica e contro ogni evidenza, si rifiutano di vaccinarsi.

Burioni, Pregliasco, Bassetti, Locatelli, Galli, Brusaferro e tanti altri, tutti in posizione eminente nell’organigramma istituzionale della lotta al covid, continuano quotidianamente la loro battaglia per spingere alle vaccinazioni, ma quelli che non si vogliono vaccinare, invece di convincersi a farlo, si sono, in parte, aggregati per attaccarli, a volte solo verbalmente o con cartelli demenzialmente diffamatori e volgari, di tanto in tanto anche facendo uso della violenza. Le denunzie si moltiplicano, ma la musica non cambia.

Sabato, un cospicuo numero di individui, alcuni già identificati, altri in corso di identificazione, hanno pensato bene non solo di inneggiare alla violazione delle leggi sul green pass e sulla prevenzione della diffusione del covid, ma di assaltare la sede nazionale della CGIL, devastandola, a cento anni di distanza dalle omologhe prodezze dei fascisti. Guardacaso i caporioni, per merito delle forze di polizia e delle autorità del governo in carica già arrestati, erano tutti vecchie conoscenze appartenenti alla galassia neofascista, che, aldilà delle sigle e dei nomi (Forza Nuova, NAR…), predicano e praticano sempre la stessa ideologia: ottenere con la violenza la destabilizzazione dello stato democratico nato dalla resistenza e consacrato dalla costituzione approvata dai rappresentanti politici eletti dal popolo libero. Era il loro programma negli anni 60, è il loro programma anche oggi.

Costoro soffiano su ogni fiammella di dissenso o disagio e alimentano ogni possibile contrapposizione, per renderla insuperabile, insolubile. Nei loro confronti l’unica strada possibile è la repressione diuturna e senza eccezioni. Si spera nella rapida identificazione degli altri responsabili dei gravi reati violenti commessi sabato e nell’altrettanto celere adozione degli adeguati provvedimenti giudiziari e di pubblica sicurezza per isolare questi, che Dante collocherebbe nella bolgia dei seminatori di discordie, dal resto della società.

Nei confronti degli altri, quelli che non vogliono il Green Pass, non vogliono pagare i tamponi, non vogliono vaccinarsi, non vogliono perdere lo stipendio, vogliono tenere tutto aperto, non vogliono pagare le cartelle delle tasse, non si curano di poter infettare gli altri, tra cui i bambini infradodicenni o coloro che, per ragioni oggettive, non possono vaccinarsi, non ritengono di dover partecipare allo sforzo sociale congiunto per uscire dalla pandemia, debbono essere rotti gli indugi e disporre l’obbligo vaccinale, adeguatamente sanzionato, e predisponendo i mezzi adeguati perché l’obbligo sia eseguito prontamente.

Burioni ha ricordato oggi che, a Napoli, per prevenire la diffusione del colera, nel remoto 1973, in epoca ante servizio sanitario nazionale, in una settimana venne vaccinato un milione di persone, cioè l’intera platea interessata. Ha anche ricordato che allo sforzo contribuirono i lavoratori e i sindacati. Eravamo più poveri di oggi, meno organizzati, non disponevamo ancora del SSN, eppure realizzammo, nel Sud Italia, la parte più arretrata e povera d’Italia, a Napoli, una città emblematicamente difficile, quello che oggi sembra ancora impossibile. Sapere è potere, come insegnava alcuni secoli orsono Bacone, ma anche volere è potere, come insegna la storia umana.

Non è un difetto di conoscenze o di mezzi o di persuasione che ci ha condotti a questa situazione, di gente che protesta per avere tutto e il contrario di tutto, istigata e infiammata da violenti gruppi di fascisti e neofascisti, è un difetto di volontà, una tabe molto grave quando si estende alle classi dirigenti.

Ascoltiamo il monito degli scienziati e dei clinici, diamo corso ai suggerimenti di statisti veri e usciamo da questa situazione di stallo disponendo finalmente l’obbligo vaccinale generale secondo i dettami delle agenzie specializzate. Così non solo risolveremo davvero e radicalmente il problema del covid, ma taglieremo anche l’erba sotto i piedi ad agitatori e nostalgici di passate dittature.

A nulla, invece, serve chiedere lo scioglimento di Forza Nuova, a legislazione vigente: senza una sentenza definitiva, secondo la legge Scelba, occorre una legge e la mozione rapidamente presentata da poco lungimiranti esponenti politici bravi in particolare a mettersi in mostra è servita solo a far ricompattare contro le fila del centro destra, nel quale, invece, da tempo ormai, andava profilandosi una notevole differenziazione tra esponenti ragionevoli e costruttivi, tra i quali in primis lo stato maggiore di Forza Italia ed esponenti governativi della Lega, tra cui non solo Giorgetti ma anche i presidenti regionali, e soggetti che ammiccavano ai no vax, pur essendosi vaccinati, come Meloni e Salvini.

Fiano e Letta, insomma, sono riusciti a far ricucire gli strappi tra due differenti ali del centro-destra, obiettivo che i leaders del centro destra non erano riusciti a conseguire. A loro e a coloro che la pensano come loro porgo i miei complimenti.

Sciolta che fosse Forza Nuova, si può essere ben certi che il giorno dopo nascerebbe un nuovo gruppo che si chiamerebbe Energia Giovane, o Fronte del Futuro, o Marameo, e sarebbe punto e accapo.

Arrestare e processare celermente coloro che hanno commesso reati; tagliare il potenziale cordone tra facinorosi violenti e riottosi alle leggi anticovid, questa la ricetta; il resto è vuota propaganda".