Non ce l'ha fatta uno dei due operai rimasti gravemente feriti nell'incidente di ieri mattina al viale Atlantici. Nonostante gli sforzi dei medici del San Pio, il cuore di Alessandro Onofrio, un 28enne di Faicchio, si è fermato per sempre, rendendo drammatico il bilancio dell'episodio, al centro di una indagine del sostituto procuratore Giulio Barbato e dei carabinieri.
Sempre stabili le condizioni del 37enne di San Lorenzello, che, al pari del collega - entrambi dipendenti di una ditta di Castelvenere -, era stato trasportato in ospedale dopo un volo di alcuni metri terminato sull'asfalto. Entrambi stavano lavorando al ripristino dei cordoli di alcuni balconi e della zoccolatura al terzo piano di un palazzo.
Secondo una prima ricostruzione, erano sulla piattaforma aerea quando, per cause ora in corso di accertamento, il 'ragno' si sarebbe ribaltato, o almeno una parte di esso si sarebbe abbassata all'improvviso.
Morire a 28 anni mentre si lavora per costruirsi un futuro, una famiglia. Alessandro, oggi atteso dalla promessa di matrimonio alla sua fidanzata, aveva tanti sogni che sono stati bruscamente spazzati via da un maledetto incidente. Le chiamano morti bianche, sono le croci piazzate su un destino terribile. Sono migliaia e migliaia, le trovi ovunque, purtroppo, in un Paese nel quale la sicurezza sui luoghi di lavoro è un tema che resta ancora senza soluzione. Alessandro era stato educato all'impegno ed al sacrificio: i mezzi attraverso i quali realizzarsi in una vita che non proseguirà.
Ora che il dramma si è consumato, che lo sconcerto e le commozione attraversano non solo la gente di Faicchio, è difficile trovare le parole giuste per cercare di descrivere il dolore della sua famiglia - è assistita dall'avvocato Silvio Falato -, di coloro che gli volevano un bene dell'anima. Le coscienze fremono, ma non basta se all'ondata emotiva non seguono atteggiamenti concreti che limitino il più possibile il verificarsi di storie come questa..
“E' una notizia terribile – commenta il sindaco di Faicchio, Nino Lombardi- che ci priva di un ragazzo perbene, brillante e generoso, un esempio di dedizione ai valori che gli sono stati trasmessi dai genitori. E' una perdita assurda, rispetto alla quale, a nome dell'amministrazione, esprimo la vicinanza alla sua famiglia. Alessandro non mancherà soltanto a loro”.
Lombardi allarga poi lo spettro della sua riflessione sulle morti sul lavoro: “Non è possibile- aggiunge – che possano essere ancora registrate. E' inconcepibile che una esistenza possa essere stroncata mentre è impegnata a guadagnarsi il pane. Mi creda, sono sconvolto”, conclude.