Valentino respinge le accuse: ecco perchè la segretaria comunale ce l'ha con me

FOTO - La versione dell'ex sindaco di Sant'Agata dei Goti, da sabato ai domiciliari

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Benevento.  

In un'ora e mezza o poco più ha fornito la sua verità, ricostruendo i fatti nei quali sono state ravvisate le ipotesi di reato di tentata concussione, turbativa di gara e rivelazione di notizie coperte da segreto, che gli sono costate gli arresti domiciliari, ai quali è sottoposto da sabato scorso.

Assistito dall'avvocato Marcello D'Auria, che non ha avanzato alcuna istanza di revoca, Carmine Valentino, ex sindaco di Sant'Agata dei Goti, centro nel quale è consigliere comunale di opposizione, ex segretario provinciale del Pd, lo ha fatto rispondendo alle domande del sostituto procuratore Francesco Sansobrino e del gip Gelsomina Palmieri, che hanno rispettivamente chiesto ed adottato la misura cautelare.

Valentino ha ripercorso i rapporti con la segretaria comunale che lo accusa, andati avanti per nove anni, fornendo anche una sua chiave di interpretazione del comportamento che aveva assunto, della scelta di presentarsi in Procura il 25 maggio del 2018. Assente per maternità per alcuni mesi – un periodo nel quale era stata sostituita da una collega che sembra avesse incrociato molti consensi nell'amministrazione sul versante caratteriale-, la dirigente, a dire dell'allora primo cittadino, gli avrebbe chiesto presunte rassicurazioni isul rinnovo del suo incarico nel 2019, con la nuova giunta.

Rassicurazioni che l'indagato ha sostenuto di non averle potuto dare perchè lui non si sarebbe potuto candidare. Il passo successivo, secondo Valentino, sarebbe stato l'inizio di alcuni scontri: primo fra tutti quello sull'alienazione delle aree Pip, che si sarebbe consumato il 7 maggio del 2018, diciotto giorni prima dell'ingresso in Procura. Dove le parole della segretaria avevano portato, un mese più tardi, all'iscrizione di Valentino nel registro degli indagati.

Gli inquirenti ritengono che nel novembre del 2017 l'allora sindaco avrebbe fatto pressioni su di lei che era  membro della commissione giudicatrice della procedura per l'affidamento  in concessione delle attività di supporto alla gestione e alla riscossione ordinaria delle entrate tributarie, nonché l’accertamento e la riscossione coattiva di Tarsu, Tares, Tari, Ici, Imu e Tasi  comunali ed altre entrate patrimoniali del Comune. Obiettivo: fare in modo che la gara venisse aggiudicata alla Sogert - con sede a Grumo Nevano – alla quale sarebbe stato legato “in virtù di cointeressenze economiche e professionali che l'impresa aveva in quel momento con la 'Geset riscossioni', quest'ultima gestita e di proprietà” del cognato.

Circostanze respinte da Valentino, che ha affermato di non aver avuto mai alcun interesse per la Sogert e di non essere a conoscenza dei rapporti del cognato, la cui società lavora in Campania con tantissimi enti pubblici ed aziende private. Nessun tentativo di concussione, il mio unico interesse – ha proseguito – era che la ditta aggiudicataria avesse la giusta capacità per recuperare il più possibile le somme di denaro per il Comune, del quale – ha concluso – aveva dichiarato il dissesto il 4 febbraio del 2019.