Concorsi forze dell'ordine: dopo 15 mesi agli arresti, De Matteo torna libero

Il funzionario in pensione dei vigili del fuoco è a processo con altre quattro persone

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Benevento.  

Dopo poco più di quindici mesi trascorsi in custodia cautelare, in carcere e ai domiciliari, torna in libertà Antonio De Matteo (avvocato Antonio Leone), 69 anni, di Benevento, funzionario in pensione dei vigili del fuoco. La decisione è stata adottata dal Tribunale- accolta la richiesta della difesa –, dinanzi al quale è a processo con altre quattro persone, tutte tirate in ballo dall'inchiesta del sostituto procuratore Francesco Sansobrino e della guardia di finanza sui concorsi per le forze dell'ordine.

L'elenco include il viceprefetto Claudio Balletta (avvocato Bruno Naso), 66 anni, di Roma, dirigente presso il Dipartimento dei vigili del fuoco, Giuseppe Sparaneo (avvocato Gerardo Giorgione), 52 anni, anch'egli funzionario, in servizio, dei vigili del fuoco di Benevento, Antonio Laverde (avvocato Mauro Iodice), 45 anni, originario di Benevento ma residente a Fonte Nuova, in provincia di Roma, maresciallo della Finanza in servizio al Comando generale, e Vito Russo (avvocati Vincenzo Sguera e Francesca Golia)), 40 anni, di Benevento, carabiniere in forza a Roma. Il 5 ottobre la prossima udienza dibattimentale, che sarà riservata ad un ufficiale delle fiamme gialle.

Associazione per delinquere (contestata a Balletta, De Matteo e Sparaneo) e corruzione le accuse, attenzione puntata su un presunto giro di denaro per le selezioni di accesso – anche quelle ancora non pubblicate – a vigili del fuoco, finanza, polizia e carabinieri. Rito ordinario invece per altre tre persone, anche loro colpite all'epoca - il 12 giugno del 2020- da una misura

Vastissima la platea dei beneficiari – candidati e loro familiari -, per i quali si procede separatamente. L'indagine, supportata da intercettazioni ambientali e telefoniche, operate anche con l'uso del trojan installato nello smartphone di De Matteo, ha messo nel mirino le pen drive con i quiz per i concorsi che sarebbero state consegnate ad oltre 100 candidati o loro familiari dal settembre 2019 al marzo 2020 in cambio, da ciascuna di loro, di 2mila euro.