E' una vicenda per la quale nel giugno del 2020 era stato arrestato dai carabinieri. Era finito in carcere, poi, dopo la convalida, gli era stato ordinato di allontanarsi dalla casa familiare e di non avvicinarsi alla moglie, dalla quale si stava separando, e ai luoghi che frequenta: ora è stato condannato.
Due anni ed una provvisionale di 3mila euro in favore della donna: è quanto deciso dal giudice Loredana Camerlengo nel rito abbreviato a carico di un 46enne di Benevento, difeso dagli avvocati Claudio e Francesco Fusco, imputato di maltrattamenti ai danni dell'ex coniuge, assistita dall'avvocato Stefano Travaglione.
L'uomo è stato riconosciuto responsabile delle condotte che avrebbe mantenuto nei confronti della moglie, che avrebbe ripetutamente offeso, percosso con pugni e schiaffi e minacciato di morte, al punto da indurla ad avviare la pratica di separazione.
Nel giugno di un anno fa, poi, l'episodio sfociato nel suo arresto; in preda alla rabbia, l'avrebbe ingiuriata prima dell'arrivo dei militari, che lei aveva chiamato. “Sei una p... adesso prendo una latta, la riempio di benzina e do fuoco a tutto”, le avrebbe urlato. Poi, servendosi di un grosso martello, aveva sfasciato le suppellettili dell'appartamento, tagliando con una forbice i fili del gas e della televisione.