Comune, Asl, Comune: non c'è due senza tre. Ma c'è poco da scherzare

Dopo le ultime assoluzioni

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Benevento.  

Non c'è due senza tre, verrebbe da dire se si potesse scherzare. Ma non si scherza quando si parla del destino di persone processate dopo essere state coinvolte in indagini inevitabilmente clamorose, scandite da arresti e dall'inevitabile esposizione pubblica.

E' il caso dell'inchiesta dei carabinieri - all'epoca ne era stato l'emblema un endoscopio che sarebbe stato usato per leggere, senza aprire le buste, le offerte delle imprese-, definita ieri pomeriggio in primo grado, con l'assoluzione degli otto imputati tirati in ballo nel 2016 per alcune gare di appalto del Comune di Benevento che sarebbero state truccate in cambio di tangenti. L'esito è ampiamente noto, nonostante l'assenza di reazioni: sono stati tutti assolti perchè il fatto non sussiste.

Una formula che, in attesa delle motivazioni, è la stessa del 17 aprile del 2019, quando il Tribunale aveva stabilito l'assoluzione di trentasei persone spedite a giudizio nell'inchiesta della digos su appalti e forniture di beni e servizi del Comune di Benevento.

Era stata enfaticamente denominata Mani sulla città, sembrava la “madre di tutte le indagini” che avrebbe dovuto fare luce su un sistema di illegalità. Nel gennaio del 2013 erano state eseguite alcune misure cautelari, un'autentica bufera si era abbattuta sull'amministrazione guidata da Fausto Pepe, sugli assessori della sua giunta, sulla struttura dirigenziale e tecnica dell'Ente ed una serie di titolari di imprese.

Tantissimi gli addebiti ipotizzati in un impianto crollato sotto la pronuncia dei giudici, che nella stessa occasione avevano anche stabilito il non doversi procedere per intervenuta prescrizione di alcune accuse meno gravi, e la condanna di soli quattro imputati per i quali, un mese fa, è arrivata in appello la prescrizione dell'addebito di abuso d'ufficio.

A completare la 'trilogia' in materia di pubblica amministrazione, il 10 dicembre del 2020, ancora perchè il fatto non sussiste, l'assoluzione di otto persone tirate in ballo dal cosiddetto troncone politico dell'indagine sull'Asl, che aveva avuto una notevole eco per il coinvolgimento dell'ex parlamentare Nunzia De Girolamo e le registrazioni operate con un cellulare dall'ex direttore amministrativo Felice Pisapia.

Una decisione, quella del Tribunale, che la Procura ha appellato solo in relazione a sei imputati e due vicende nelle quali erano state ravvisate le contestazioni di concussione, tentata concussione e turbativa di gara.

Insomma, identica sorte per le tre inchieste che hanno dominato le cronache negli ultimi otto anni. Qualcosa vorrà pur dire, o no?.