Se l'emergenza sanitaria sarà terminata, quello di questa mattina nell'aula bunker di Poggioreale sarà l'unico appuntamento– il prossimo è stato fissato per il 25 novembre a Benevento – con il processo a carico dei trentasei imputati coinvolti nell'inchiesta, condotta dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, dal sostituto Patrizia Filomena Rosa – entrambi a Napoli - e dalla Digos, sulla gestione di alcuni centri per migranti nel Sannio. Come è ampiamente noto, il dibattimento riguarda il consorzio Maleventum, le dodici strutture che ad esso facevano direttamente capo e una tredicesima riconducibile ad una cooperativa consorziata. Le accuse a vario titolo: associazione per delinquere, falso, turbata libertà degli incanti, truffa, concussione, rivelazione di segreti di ufficio.
L'udienza odierna ha fatto registrare l'ammissione dei mezzi di prova, l'affidamento al perito Stefania Cantone dell'incarico per la trascrizione delle intercettazioni (novanta i giorni a disposizione), e il no alla costituzione di parte civile della Cgil. Destino diverso per il ministero dell'Interno (con l'avvocato Stefano De Rosa), il consorzio Maleventum e i suoi liquidatori (con l'avvocato Marcello D'Auria) – l'avvocato Attilio Cappa ed il commercialista Giampiero Mucci-, contro il solo Paolo Di Donato, 51 anni, di Sant'Agata dei Goti, ex amministratore e da qualche anno consulente dello stesso consorzio, di cui è ritenuto il deus ex machina, e una compagnia assicurativa con l'avvocato Francesco Criscoli.
Folta la pattuglia dei difensori, che comprende, tra gli altri, gli avvocati Pietro Farina, Vittorio Fucci, Alessio Lazazzera, Carmine Monaco, Luca Guerra, Nino Lombardi, Angelo Leone, Nazzareno Fiorenza, Antonio Leone, Valeria Verrusio, Feliciano Salierno, Clara Niola, Andrea De Longis junior, Antonio Biscardi, Raffaele Scarinzi, Paolo Piccialli, Mario Feo, Rossana Perillo, Grazia Luongo, Antonella Maffei, Antonella Moscato, Giovanni Cantelli, Mariangela Crisci, Maria Teresa Del Ciampo, Luigi Morrione, Roberto Pulcino, Giovannino Rossi, Pasquale Matera, Danilo Parente, Mariateresa Del Ciampo.
La decisione di celebrare il processo a Napoli era stata dettata dall'assenza, nel Tribunale di Benevento, di un'aula che potesse accogliere, alla luce delle disposizioni contro la diffusione del contagio, un così elevato numero di parti. Un problema sollevato dal pm Rosa, che aveva indotto il presidente del collegio giudicante, Daniela Fallarino, a rinviare l'udienza in programma a gennaio, in attesa di una soluzione poi individuata nel trasferimento a Napoli.