Non ha retto il peso della perdita del figlio. Almeno così avrebbe lasciato intendere nelle lettere che ha lasciato. L'hanno rinvenuta senza vita nella sua abitazione, probabilmente vittima dei farmaci che avrebbe assunto in maniera spropositata: insulina, a quanto pare. Nessuna effrazione a porte e finestre, l'ipotesi più accreditata è che si sia trattao di un gesto terribile ed estremo.
Il dramma si è consumato a Santa Maria degli Angeli, a Benevento, nell'appartamento in cui abitava una 55enne. Alla vigilia di Pasqua gli era morto un figlio, trovato cadavere ai piedi della scala anticendio di uno stabile in via dei Mulini. Una tragedia che la donna non era riuscita a superare, troppo forte il dolore causato dal distacco, sotto il quale è rimasta schiacciata..
Quando è scattato l'allarme, sul posto sono intervenuti i carabinieri ed il 118: niente da fare per la malcapitata, inutile ogni soccorso. Il dottore Umberto De Gennaro ha proceduto al sopralluogo, poi la salma è stata trasportata presso l'obitorio del Rummo, dove nei prossimi giorni lo stesso medico legale procederà all'autopsia su incarico del sostituto procuratore Licia Fabrizi.
Una storia sconvolgente che conferma, qualora ce ne fosse ancora necessità, quanto sia diffuso il livello di fragilità nelle nostre comunità. Fenomeni dei quali spesso non ci accorgiamo o che facciamo finta di non vedere, relegando in un isolamento pericoloso e rischioso casi che avrebbero bisogno di un supporto collettivo, in grado di cogliere ogni minimo segnale e di evitare l'isolamento nel quale precipitano, purtroppo, quanti sono segnati da ferite che non possono suturare. Restano lì, aperte, a sanguinare, mentre noi ci auguriamo, egoisticamente, che l'emorragia si arresti d'incanto, e la cronaca non registri ulteriori incubi come quello raccontato.