Perifano, Martignetti, la massoneria: boom, signora mia

Le polemiche di questi giorni

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Benevento.  

E' inutile che provi a convincermi a non farlo, signora mia. Lo so che certe cose non vanno dette per evitare di risultare indigesti, ma proprio non riesco, mi creda, a restare in silenzio. Non posso di fronte alle parole volate in questi giorni.

Lei le ha sentite o lette, o ha fatto finta che non siamo mai state pronunciate e pubblicate? Non mi riferisco a quello nazionale, per certi versi addirittura peggiore, ma al cosiddetto dibattito pubblico locale. In vista dell'appuntamento elettorale di ottobre, quando sarà rinnovato anche il consiglio comunale di Benevento, è dominato dalle schermaglie dei partiti o di ciò che resta di alcuni di essi.

Uno 'scontro' che per mesi, attraverso gli organi di informazione, si è esaurito o nel ristretto cerchio dell'autoreferenzialità, con discussioni e prese di posizione, tutte legittime, rispetto all'indicazione di questo o quel candidato alla poltrona di sindaco, o nella ricerca, a tratti disperata, di un nome da proporre per questo o quello schieramento.

Una sola certezza: alla competizione parteciperà il primo cittadino uscente, Clemente Mastella, che all' “ultimo miglio della vita politica” non intende rinunciare e deporre le armi. Insomma, lui ci sarà. E che non sia intenzionato, “se le gente lo vorrà”, a ritirarsi a vita privata, lo ha dimostrato tuffandosi immediatamente nel mare della polemica appena ciò che viene rappresentato come centrosinistra ha proposto Luigi Diego Perifano per la poltrona più importante di palazzo Mosti.

In ogni campagna elettorale, per quanto precoce, i 'veleni' non devono mai mancare: servono a 'fare ammuina' e a creare ombre sui contendenti. Nel caso dell'avvocato Perifano, è puntualmente rispuntata la storia della sua appartenenza alla massoneria, peraltro nota da tempo.

Apriti cielo, il Tribunale della Santa Morale di facebook (e non solo), perennemente in servizio con il suo notissimo strabismo, ha saltato qualsiasi camera di consiglio ed ha letto il dispositivo della solita sentenza di 'condanna', rilanciata da megafoni che nel tempo si sono convinti che sia sufficiente evocare certi temi per accreditarsi agli occhi di chi ritiene di possedere la 'verità assoluta'.

Insomma, vuoi che sulla massoneria non si spenda anche colui che non sa di cosa parla, e che si accoda al coro, lasciando immaginare trame segrete, stanze oscure e patti scellerati, per evitare di essere bacchettato dai soloni di turno? E' stato l'inizio di una ridicola caccia alle streghe che, per la legge del contrappasso, non ha risparmiato neanche un altro avvocato, Alfredo Martignetti, assessore della giunta Mastella, anch'egli additato come iscritto al Grande Oriente d'Italia.

Io non ne farei mai parte, non mi piacciono certe associazioni, a stento sopporto l'Ordine nel quale sono incluso. Mi chiedo: è lecito o no aderire alla massoneria? Si? E allora, di grazia, qual è il problema? Il voto, grazie al cielo, è libero.

Ecco perchè ho trovato quanto mai azzeccata la risposta di Martignetti ai soliti cultori del sospetto a prescindere: “Una questione irrilevante”. Già, l'irrilevanza: una condizione che riguarda molti, a cominciare da chi scrive.

Adesso è chiaro, signora mia, perchè ci agitiamo nel nome di una 'purezza e durezza' alle quali non crede neanche un neonato in fasce?