Nessuna minaccia, nessun danno economico provocato alla Trotta bus, che riempiva sempre di auto il parcheggio allo stadio Ciro Vigorito. Assistito dall'avvocato Antonio Leone, si è difeso così dinanzi al gip Vincenzo Landolfi, che ha spedito in carcere lui ed altre due persone per estorsione, Niko De Luca, 29 anni, di Benevento, arrestato nell'inchiesta del sostituto procuratore Maria Colucci e dei carabinieri.
Rispondendo alle domande nel corso dell'interrogatorio di questo pomeriggio, il giovane ha respinto qualsiasi responsabilità sull'incendio due parcometri in piazza Cardinal Pacca. E in relazione alle parole che avrebbe pronunciato nei confronti del dipendente dell'azienda nel settembre del 2019 (“Se mia figlia piange, piangeranno tutti, i Trotta si stanno prendendo tutto”), ha fatto notare che quelle successive, che pure gli sono state addebitate (“Se mia figlia continua a piangere saranno fatti dei danni ai parcometri presenti su quella piazza”), sarebbero soltanto una deduzione dello stesso dipendente, che nella denuncia avrebbe alluso al fatto che De Luca sapeva che quella piazza era fonte di lauti guadagni, e che se la figlia continuava a piangere avrebbe potuto fare dei danni ai parcometri presenti nell'area.
Il 29enne ha inoltre affermato di aver organizzato con la cooperativa che gestiva, la 'San Cristiano onlus', un corso per ausiliari del traffico al quale aveva partecipato l'addetto della 'Trotta' che ha sostenuto di non conoscerlo se non con il sopranome di “Scuocco”.
Dopo aver sottolineato che la zona nei pressi del Palatadeschi era stata autorizzata dal Comune per la sosta nel periodo natalizio del 2019, De Luca ha anche precisato che la visita del commercialista della 'San Cristiano' presso la sede di Roma della 'Trotta' era finalizzata ad un accordo per una fornitura di gasolio e non alla proposta, respinta dalla ditta, di risolvere le problematiche relative alla gestione dei parcheggi a Benevento mediante un subappalto a favore della cooperativa.
Infine, in materia di esigenze cautelari e di custodia in carcere, l'avvocato Leone ha rimarcato che De Luca era già da gennaio ai domiciliari, su decisione del dottore Landolfi, per tentata aggressione e lesioni aggravate ai danni del compagno di una donna: ipotesi di reato contestate anche ad un 30enne
Diversa la scelta degli altri due indagati, rappresentati dall'avvocato Gerardo Giorgione, che si sono avvalsi della facoltà di restarsene in silenzio, limitandosi solo a rilasciare delle dichiarazioni spontanee con le quali hanno respinto ogni addebito sull'incendio appiccato ai due parcometri.
Francesco Lepore, 27 anni, ha spiegato di non essere alle dipendenze di De Luca e della cooperativa, mentre Marco Chiariello, 22 anni, ha ricordato che nelle ore del rogo sia lui sia Lepore, di cui è amico, erano stati fermati e controllati dalla polizia prima a piedi, in via XXIV Maggio, poi a bordo della Polo, e che nella seconda occasione era stato multato.