Il colpo di scena è arrivato in apertura dell'udienza che si sarebbe dovuta concludere con le ultime due arringhe della difesa e la sentenza. Gli avvocati Mario Palmieri ed Angelo Raucci erano pronti a sfoderare i loro argomenti, ma la Corte di assise li ha fermati, perchè ha adottato una ordinanza con la quale ha disposto una perizia sulla pistola che sarebbe stata usata per l'omicidio di Giuseppe Matarazzo, il 45enne pastore di Frasso Telesino ammazzato a colpi di pistola la sera del 19 luglio del 2018 dinanzi alla sua abitazione alla contrada Selva.
Due gli imputati: Giuseppe Massaro, 57 anni, di Sant'Agata dei Goti, e Generoso Nasta, 32 anni, di San Felice a Cancello, per i quali il pm Francescao Sansobrino ha chiesto l'ergastolo. Massaro (avvocati Angelo Leone e Palmieri) è accusato di aver fornito la pistola 357 magnum e la Croma che avrebbe guidato Nasta (avvocati Orlando Sgambati e Raucci).
Il 5 maggio sarà affidato l'incarico per una perizia, più volte sollecitata dalla difesa di Massaro, che dovrà dirimere i dubbi sull'arma. Nessun dubbio per Giuseppe Cristofaro, consulente del Pm, per il quale esiste una la compatibilità tra i proiettili test sparati con la pistola di Massaro e quelli repertati- uno era stato rinvenuto nel sedile della Golf della vittima, l'altro conficcato in una fioriera -, e per la presenza della stessa sulla scena del delitto.
Diametralmente opposte le conclusioni del consulente di Massaro, Alberto Panza, che invece ritiene che non sia stata dimostrata l'identità della pallottola, perchè la comparazione con il proiettile test non è stata eseguita secondo i requisiti minimi richiesti.
Da qui la scelta della Corte, che ha poi fissato per il 16 giugno un ulteriore appuntamento nell'aula Falcone – Borsellino, nella quale questa mattina erano presenti anche i familiari della vittima, parti civili con gli avvocati Antonio Leone e Tullio Tartaglia.