Una perizia su Nissan diventato una trappola mortale per Laura

Il 6 marzo l'incidente costato la vita alla 22enne di Arpaise

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Benevento.  

Poco più di un mese fa – era il 6 marzo – la tragedia, ora una perizia tecnica su quel fuoristrada Nissan Y60 diventato una trappola mortale per Laura. L'ha disposta il sostituto procuratore Marilia Capitanio nell'inchiesta sulla drammatica fine della 22enne di Arpaise che ha perso la vita nell'incidente alla contrada San Vito, a Benevento.

Questo pomeriggio il Pm ha affidato l'incarico all'ingegnere Luigi Di Matteo, alla presenza delle parti: gli avvocati Vincenzo Sguera e Giovanni Rossi, difensori dei due indagati: un 26enne di San Leucio del Sannio e un 35enne di Ceppaloni, conducente e proprietario del mezzo, con quest'ultimo che ha indicato come proprio consulente l'ingegnere Alessandro Lima. Mentre è caduta su Mario Grimaldi la scelta dell'avvocato Giacomo Papa, che assiste i genitori ed il fratello della ragazza, parti offese al pari di un 31enne di Benevento, rappresentato dall'avvocato Roberto Pulcino, che era rimasto ferito.

A Di Matteo il compito di ricostruire la dinamica del sinistro stradale, evidenziando cause e concause che lo hanno determinato, e di verificare le condizioni del veicolo, con riferimento al suo funzionamento e alla conformità alle norme sulla circolazione stradale.

Come si ricorderà, e secondo una prima ricostruzione della polizia municipale, Laura, studentessa universitaria, era seduta sul divano posteriore del Nissan - una sua amica era invece in un altro fuoristrada, sempre con altre persone-, che all'improvviso era finito in una scarpata. I tre giovani che erano con lei erano stati trasportati in ospedale, per Laura non c'era invece stato nulla da fare.