Corruzione atti giudiziari, condanna bis a giudice tributario

Rito abbreviato: 2 anni, pena sospesa, per Giuseppe De Camillis, di Fragneto Monforte

corruzione atti giudiziari condanna bis a giudice tributario

Un anno fa per lui 4 anni e 8 mesi

Benevento.  

Meno di un anno fa la prima condanna per corruzione in atti di giudiziari, alla quale se ne è aggiunta adesso un'altra, meno pesante.

Due anni: è la pena, sospesa, stabilita con rito abbreviato dal gup del Tribunale di Salerno, Carla Di Filippo, per Giuseppe De Camillis (avvocati Marcello D'Auria e Camillo Cancellario), 77 anni, di Fragneto Monforte, commercialista, giudice tributario fino al febbraio 2019, quando era andato in pensione, chiamato in causa, al pari di altre persone, dalla gemmazione dell'inchiesta della guardia di finanza. su una serie di sentenze che sarebbero state aggiustate dalla commissione tributaria regionale in cambio di mazzette, con imposte e sanzioni annullate per circa 15 milioni di euro.

Un'indagine rimbalzata all'attenzione dell'opinione pubblica nel maggio 2019, quando De Camillis era stato arrestato al pari di impiegati della commissione, sei imprenditori, quattro consulenti fiscali e un altro giudice, Era finito in carcere, poi aveva ottenuto i domiciliari, ai quali era rimasto fino al febbraio del 2020, quando era tornato in libertà.

Il secondo procedimento, centrato su altre vicende – due quelle riguardanti il 77enne - era nato grazie alla collaborazione offerta all'epoca, durante l'interrogatorio di garanzia, da Fernando Spanò, presidente della commissione di cui era relatore De Camillis, che a sua volta aveva dato il proprio contributo all'attività investigativa nel corso di un interrogatorio reso a novembre.

Un'attenuante, quella della collaborazione, evidentemente riconosciuta dalla dottoressa Di Filippo per De Camillis e Spanò, per i quali – e lo stesso accadrà con un terzo imputato – il beneficio della sospensione della pena scatterà solo se tutti pagheranno 40mila euro, complessivamente, entro un anno dal passaggio in giudicato della sentenza.

Come si ricorderà, nel maggio del 2020 era stato condannato in primo grado, sempre con rito abbreviato, a 4 anni e 8 mesi nel troncone iniziale dell'inchiesta, supportata da intercettazioni e dalle immagini fissate da una telecamera installata in un ascensore. Fotogrammi nei quali era stato immortalato, in un'occasione, De Camillis, al quale era stata infilata, da un impiegato della commissione, una busta bianca nella tasca del giubbotto che indossava.

Tre gli episodi contestati al sannita: per uno era stato condannato, per un secondo assolto, mentre per l'ultimo gli atti erano stati trasmessi alla Procura.