Ventiquattro indagati , complessivamente: quattordici di Benevento, gli altri napoletani. Quattordici le persone finite in carcere, per altre cinque l'obbligo di dimora: sono i numeri di una operazione antidroga diretta dalla Dda di Napoli e condotta dalla guardia di finanza di Benevento.
Nel mirino una presunta associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di cocaina, hashish, marijuana e crack. Una struttura con compiti e ruoli precisi, di cui è ritenuto promotore Giuseppe Martucci, 29 anni, di Napoli, finita al centro di un'attività investigativa sfociata nell'adozione di un provvedimento restrittivo.
La custodia in carcere è stata disposta per Anna Maria Calabrese, 52 anni, Carmine Ianniello, 30 anni, Angelo La Montagna, 27 anni, Grazia Lepore, 45 anni, Daniele Pizzone, 27 anni, Graziano Somma, 31 anni, Giuseppe Tassella, 37 anni, Matteo Ventura, 26 anni, tutti della città, ai quali si aggiungono sei napoletani: un 30enne, un 29enne, un 29enne ed un 26enne, una 36enne ed un 46enne.
Obbligo di dimora, ma non per l'ipotesi associativa, per Luigi Badioli, Antonio Zenca, 42 anni, Pasquale Tassella, 29 anni, della città, Aldo Pugliese, 29 anni, di Ceppaloni, e un 30enne di Napoli.
L'inchiesta, supportata da intercettazioni e servizi di “osservazione e controllo” riguarda fatti che si sarebbero verificati nel 2017, sui quali le gialle hanno puntato la loro attenzione, accertando – sostengono gli inquirenti - “l'esistenza e l'operatività” di un'associazione composta da due gruppi, operante nei territori di Napoli e Benevento”.
Pizzone viene considerato il promotore del gruppo beneventano, che, insieme a quello partenopeo, avrebbero dato vita ad una “stabile struttura organizzativa”, “piramidale”, al fine “di monopolizzare il mercato di sostanze stupefacenti nella città di Napoli e nel capoluogo sannita”.
La tesi dell'accusa è che sarebbero state “costituite vere e proprie piazze di spaccio”, con “accurata ripartizione dei compiti, con ramificata diffusione delle attività sul territorio, con punti vendita in aree determinate sulle quali venivano smerciate le sostanze”.
Pizzone avrebbe gestito “in prima persona l'attività illecita, ponendola in essere in maniera diretta o indiretta attraverso l'intermediazione di altri consociati”. Avrebbe tenuto “stretti contati di collaborazione con i sodali napoletani per l'approvvigionamento dello stupefacente”, confermandosi “l'elemento cardine del traffico di stupefacenti in particolare nella città di Benevento e nei paesi limitrofi”.
Indicati come partecipi, Calabrese e Ianniello avrebbero svolto il ruolo di custode degli stupefacenti, La Montagna e Giuseppe Tassella li avrebbero messi in commercio, Lepore avrebbe offerto la propria disponibilità per “tutte le esigenze gestionali dell'attività”, Somma avrebbe accompagnato Pizzone in auto sia a Napoli, sia negli spostamenti sul territorio beneventano, mentre Ventura, definito “organizzatore”, si sarebbe avvalso di “una fitta rete di affiliati per organizzare viaggi nel territorio napoletano, al fine di reperire sostanze stupefacenti ed immetterle successivamente nel capoluogo sannita”.
Infine, per i destinatari dell'obbligo di dimora, la misura è scattata per alcuni episodi di cessione.
In una nota la guardia di finanza spiega che “le indagini hanno altresì evidenziato come le cessioni di stupefacente ai consumatori avvenivano principalmente in modo “itinerante”, cioè previo contatto telefonico da parte degli acquirenti al loro pusher di riferimento mediante l’utilizzo di linguaggio “criptico”, nonché l’uso di auto a noleggio e/o intestate a terze persone soprattutto da parte degli esponenti del gruppo beneventano, i quali avevano necessità di muoversi sulla tratta Benevento/Napoli e ritorno per rifornirsi dello stupefacente da cedere nel capoluogo sannita, soprattutto nel quartiere Capodimonte e nei Rioni Libertà e Ferrovia”.
Gli indagati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Claudio Fusco, Marianna Febbraio, Gerardo Giorgione, Nicola Covino, Simona Voso, Antonio Leone, Valeria Verrusio.
AGGIORNAMENTO 7 APRILE
Inizieranno domani gli interrogatori delle quattordici persone - otto di Benevento- arrestate nel blitz antidroga di ieri mattina della Dda e della guardia di finanza. Dinanzi al gip del Tribunale di Napoli compariranno, collegati a distanza dai carceri che li ospitano, Graziano Somma, 31 anni, Anna Maria Calabrese, 52 anni, Carmine Ianniello, 30 anni, Angelo La Montagna, 27 anni, Grazia Lepore, 45 anni, Matteo Ventura, 26 anni, Giuseppe Tassella, 37 anni.
Venerdì sarà invece la volta di Daniele Pizzone, 27 anni, anch'egli finito in carcere, mentre nei giorni successivi toccherà ai cinque indagati colpiti dall'obbligo di dimora: quattro beneventani ed un napoletano.