Farmacista rapinata e minacciata con una pistola, 'assolto'

Totale vizio di mente per un 30enne di Bonea, dichiarato il non doversi procedere

farmacista rapinata e minacciata con una pistola assolto
Benevento.  

Non doversi procedere perchè l'imputato, così come accertato da una perizia psichiatrica curata dal dottore Teofilo Golia, era totalmente incapace di intendere e di volere al momento del fatto. LO ha dichiarato il Tribunale nel processo a carico di L.A., un 30enne di Bonea, accusato di rapina aggravata. L'addebito gli era stato contestato per l'episodio del quale era rimasta vittima, il 31 gennaio del 2014, a Moiano, la titolare di una farmacia a Moiano.

La malcapitata si era trovato di fronte, all'improvviso, un uomo col volto coperto da un cappuccio, che le aveva puntato contro una pistola, intimandole di consegnargli il denaro – 4-500 euro- custodito nel registratore di cassa. “Dammi tutto quello che hai”, le aveva gridato l'autore dell'irruzione, che, dopo aver arraffato i soldi, se l'era squagliata, esplodendo un colpo di pistola “all'indirizzo” di una donna che aveva cercato di inseguirlo all'esterno del locale.

Difeso dagli avvocati Claudio Barbato e Vincenzo Regardi, il giovane era stato chiamato in causa dalle indagini dei carabinieri della Compagnia di Montesarchio, che erano risaliti a lui attraverso il giubbotto che indossava: lo stesso che aveva addosso quando, il 14 febbraio, era stato arrestato, al pari di un'altra persona – entrambi avevano poi patteggiato – per una rapina ai danni di un impianto di carburante lungo la Variante di Bucciano. Un colpo che l'allora 23enne aveva provato a giustificare con la necessità di fare un regalo alla ragazza il giorno di San Valentino.