E' stata fissata per il 12 maggio, dinanzi alla Cassazione, la camera di consiglio sul ricorso presentato dai tre dirigenti delle Gesesa per i quali un mese fa il Riesame ha disposto la sospensione per dodici mesi dall'esercizio delle funzioni.
Si tratta, in particolare, di Piero Ferrari, 56 anni, di Roma, amministratore delegato Gesesa, Francesco De Laurentiis, 61 anni, di Benevento, e Giovanni Tretola, 46 anni, di Sant'Angelo a Cupolo, funzionari della società - sono difesi dagli avvocati Marcello D'Auria, Andrea De Sanctis e Vincenzo Gallo- chiamati in causa dall'inchiesta sull'inquinamento dei fiumi, rimbalzata all'onore delle cronache il 15 maggio dello scorso anno.
Quando, come si ricorderà, i carabinieri avevano operato il sequestro di dodici depuratori, pc, telefonini e documenti, tirando in ballo, complessivamente, trentatre persone: sindaci, dirigenti e tecnici comunali, amministratori, dirigenti e dipendenti della Gesesa, titolari e operai di società, titolari e addetti di laboratori di analisi, tecnici Arpac.
Per otto di loro il sostituto procuratore Assunta Tillo aveva chiesto una misura cautelare – arresti domiciliari e divieto di dimora -, ma il gip Loredana Camerlengo aveva detto no. Da qui il ricorso del Pm al Riesame, che l'aveva accolto, però, solo per Ferrari, De Laurentiis e Tretola,, nei confronti dei quali aveva deciso, come detto, la sospensione. Una decisione impugnata dinanzi alla Cassazione.