“Per me era un fratello”. La voce rotta da una commozione fortissima che fatica a trattenere, l'avvocato Roberto Russo definisce così il suo collega Mario D'Agostino, che si è spento questo pomeriggio dopo aver cercato di vincere la sua battaglia contro il Covid. A settembre avrebbe compiuto 68 anni: una esistenza che negli ultimi quindici era stata scandita da un problema che lo aveva costretto a ritirarsi dalla professione che amava tantissimo.
“Eravamo amici d'infanzia, abbiamo studiato insieme e siamo stati a lungo soci di studio”, ricorda Russo. Che con D'Agostino ha anche condiviso, oltre che quello all'interno del Consiglio dell'Ordine forense – D'Agostino ne è stato consigliere e segretario negli anni '90 - l'impegno politico-amministrativo. Per circa un biennio, infatti, aveva ricoperto l'incarico di assessore provinciale all'agricoltura nella giunta presieduta oltre una ventina di anni fa da Russo. Un professionista molto conosciuto, che aveva operato prevalentemente nel settore civile.
“Fine civilista, uomo sensibile e di profonda umanità”, recita il manifesto dell'Ordine degli avvocati. Lascia la moglie e una figlia.
