Il sostituto procuratore Assunta Tillo, presente a Napoli, ha ribadito le ragioni per le quali aveva chiesto ed ottenuto l'ordinanza di custodia cautelare, di cui gli avvocati Pierluigi Pugliese ed Angelo Leone hanno al contrario sollecitato l'annullamento, sottolineandone le criticità in materia di gravità indiziaria ed esigenze cautelari, il difetto di motivazione, e proponendo anche la nullità delle intercettazioni.
Argomenti espressi nel ricorso presentato al Riesame, e discusso questa mattina, contro l'arresto in carcere di Nicola Panella, 56 anni, di Montesarchio, già noto alle forze dell'ordine, dal 30 luglio rinchiuso a Secondigliano.
E' lui l'unico destinatario di un provvedimento restrittivo adottato nell'inchiesta condotta dalla Squadra mobile e dal Nucleo di polizia tributaria su una serie di operazioni attraverso le quali Panella, per evitare il rischio di misure patrimoniali a suo carico, si sarebbe spogliato di beni immobili e quote societarie.
Oltre a lui, sono sedici le persone chiamate in causa, a vario titolo, da un'attività investigativa che ha prospettato le ipotesi di reato di associazione per delinquere, intestazione fittizia dei beni, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici e l'indebita compensazione.
Addebiti che il 56enne, quando era stato interrogato, aveva respinto, fornendo la sua versione su tutte le circostanze contestate dagli inquirenti. Si tratta di una inchiesta che, come più volte ricordato, è stata scandita dal sequestro di beni per un importo complessivo di 2 milioni e 340mila euro, compresi i 937mila euro in contanti rinvenuti nel corso della perquisizione a carico di un commercialista, ed è stata supportata, nella fase dell'esecuzione del blitz, dall'utilizzo di un georadar della Scientifica di Roma e di un 'cash dog' delle fiamme gialle: un'attrezzatura ed un cane per la ricerca dei soldi.
L'attesa è ora per la decisione del Riesame, che potrebbe arrivare nelle prossime ore.
