Si sono tutte avvalse della facoltà di non rispondere al gip Claudio Marcopido, che le ha incrociate nei carceri di Secondigliano e Poggioreale, le otto persone arrestate ieri nell'indagine del sostituto procuratore della Dda, Luigi Landolfi, e dei carabinieri della Compagnia di Montesarchio sulle tentate estorsioni, con l'aggravante di aver agevolato il clan Pagnozzi, ai danni dei titolari di cinque attività imprenditoriali e commerciali a Moiano, Paolisi, Airola e Montesarchio.
Come anticipato da Ottopagine, il provvedimento restrittivo aveva colpito Pietrantonio Morzillo (avvocati Ettore Marcarelli e Teresa Meccariello), 43 anni, Antonio Buonanno (avvocato Giacomo Buonanno), 27 anni, entrambi di Moiano; Francesco Buono, 28 anni, Alessandro Massaro, 26 anni, Biagio Massaro, 27 anni e Pasquale Massaro, 22 anni, di Airola, tutti difesi dall'avvocato Vittorio Fucci; Luca Truocchio (avvocato Fabio Russo), 20 anni, di Sant'Agata de' Goti, e Umberto Zampella, 37 anni, di San Marco Evangelista.
Il divieto di dimora in Campania era invece stato applicato a Giovanni Testa (avvocato Fucci), 49 anni, di Montesarchio, il cui interrogatorio è in programma domani.
Nel mirino degli inquirenti sono finiti una serie di attentati compiuti, tra settembre 2018 e febbraio 2019 con colpi di arma, incendi e deflagrazione di ordigni.