Nel settembre dello scorso anno era stato sottoposto al divieto di dimora in Campania dal Riesame, al quale la Procura aveva fatto appello dopo il no del gip Loredana Camerlengo ad una richiesta di custodia cautelare in carcere.
Una misura che avrebbe violato in più occasioni, finendo ai domiciliari. Sono stati ordinati per Giovanni Izzo (avvocati Pietro Romano e Antonio Panarese), 51 anni, di Sant'Agata dei Goti, legale rappresentante della Unitrans, una società di trasporti alla quale nell'aprile 2018 erano stati sequestrati i mezzi: escavatore, camion e carrelli. Un provvedimento adottato in un'inchiesta della guardia di finanza di Napoli e di Montesarchio in materia di inquinamento ambientale diretta dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo e, all'epoca, dal sostituto Donatella Palumbo. Un'inchiesta centrata su “una vasta area, di circa 18.000 metri quadrati, sottoposta a vincoli paesaggistici e ambientali (in quanto adiacente ad un alveo e due laghi artificiali identificati come “oasi del verde”) che risultava destinata alla gestione indiscriminata di una discarica di rifiuti speciali anche pericolosi”.
Il sequestro era stato disposto dalla dottoressa Camerlengo, che aveva invece respinto la proposta di arresti in carcere per Izzo. Una decisione impugnata dinanzi al Riesame, che, come detto, aveva applicato all'indagato il divieto di dimora in Campania.
Ciò nonostante, spiegano gli inquirenti, Izzo si sarebbe “recato innumerevoli volte nel territorio campano, soggiornandovi assiduamente e continuando ad esercitare l’attività imprenditoriale”. Di qui gli arresti domiciliari, eseguiti questa mattina, alla vigilia dell'udienza preliminare in programma domani, quando il gup dovrà pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio che riguarda lui ed altre cinque persone.