E' di Castelvenere, ma è in servizio a Caserta, il militare della guardia di finanza arrestato oggi con l'accusa di tentata concussione ai danni di un imprenditore. E' finito al centro di un'indagine della Procura di Roma; in particolare dei sostituti Paolo Ielo e Antonio Clemente, quest'ultimo in forza fino a qualche anno fa alla Procura di Benevento, che ne hanno chiesto l'arresto, poi disposto dal gip Elvira Tamburelli.
Secondo gli inquirenti, l'uomo avrebbe chiesto al titolare di una azienda di Pomezia la somma di 5mila euro e l'assunzione del figlio della compagna, in cambio di «protezione» su eventuali controlli presso la sua attività. A dare il là all'inchiesta, ,lo stesso imprenditore, che il 21 febbraio scorso ha raccontato alla Guardia di Finanza di Pomezia quanto stava accadendo. In una intercettazione l'indagato si sarebbe rivolto all'imprenditore affermando che «aveva 5 mila buoni motivi» per garantirgli il pagamento.
Esp