In tanti sulle tracce di Raffaele

Proseguono senza sosta le ricerche del trentottenne scomparso lo scorso 30 dicembre

San Salvatore Telesino.  

Lo sguardo dei sansalvatoresi è rivolto a quella saracinesca abbassata del salone di via Telese Vetere. Quel salone che resta chiuso dallo scorso 30 dicembre, da quando Raffaele Pacelli, dopo una mattinata di lavoro abitudinario, ha deciso di far perdere le sue tracce. Quelle tracce che tentano di ritrovare le tantissime persone impegnate nella sua ricerca: dal personale dei Vigili del fuoco ai gruppi della Protezione civile di Telese Terme e Castelvenere, ai suoi amici, ai semplici cittadini che si sono messi al servizio di questa missione speciale. Sono in tanti all’opera, mentre non si registra ancora nessun segnale che alimenti la speranza di ritrovare il trentottenne. Nonostante gli oltre tre giorni di intensa ricerca, proseguite incessantemente anche durante le festività di Capodanno. Un Capodanno segnato da meno botti, anche a seguito del messaggio degli amici che hanno chiesto all’intera comunità di evitare tale manifestazione di festa in segno di rispetto per Raffaele e la sua famiglia. La ricerca, partita dallo scandagliare l’intero corso del Grassano, è proseguita con la meticolosa perlustrazione dell’impervia zona di Monte Pugliano, con le tante “trappole” rappresentate dai ‘puri’. Un ambiente ostico - come racconta Alfonso Grillo, uno dei volontari che sta partecipando alla ricerca - particolarmente difficile da percorrere a causa dei rovi e delle erbe infestanti, che rendono quasi impossibile il cammino a chi non è particolarmente attrezzato. Intanto nella giornata di ieri si è passati a sondare anche la zona dove sorge una ampia cava, sul versante a nord-ovest del monte Pugliano. Mentre si continua a monitorare il territorio si cerca di indagare per portare a galla le possibili cause alla base di questo allontanamento. Partendo sempre dalla cartella di Equitalia ritrovata solo successivamente dalla moglie Anna. Moglie che ci risponde al telefono alla fine di una nuova giornata vissuta con la speranza di registrare l’accensione di quel telefonino, muto oramai da oltre tre giorni. Un lungo silenzio che suscita particolare apprensione. Un silenzio che si spera venga presto rotto da una buona notizia.

Pasquale Carlo