“L’ultimo operaio che è morto in una cantiere edile è di fine agosto in Airola, in provincia di Benevento. Stefano ancora lavorava a 67 anni, morto forse per un malore, in un cantiere edile. Al di là di ogni accertamento, sulle misure di sicurezza adottate in cantiere e dei dispositivi adottati, sulla formazione delle maestranze, sulla preventiva custodia dei luoghi di lavoro e della loro protezione, si deve rispondere con urgenza alla scia dei troppi infortuni sul lavoro e alle troppe morti bianche”.
L'appello arriva dal segretario generale della Filca Cisl Irpinia – Sannio, Giovanni Lo Russo che analizza la situazione nel comparto edile: “Significa che ogni lavorazione nel settore delle costruzioni deve essere fatta e normata secondo la legislazione del settore edile con tutte le misure specifiche di sicurezza a garanzia della salute, dell’incolumità e della vita dei lavoratori.
Il riconoscimento del lavoro usurante e pericoloso e per la quotidiana e costante esposizione a pericoli, dovrà portare necessariamente ad una certezza normativa per un pensionamento anticipato. Maggiore è l’età e maggiore è il rischio dell’infortunio”.
Per questi motivi la Cisl, con la Filca, ha voluto affiancare “alle sue proposte normative per la prevenzione per un lavoro sempre più sicuro e legale, uno studio a cadenza semestrale come report sulla salute e sicurezza sul lavoro. Liberamente consultabile online sul sito della Cisl, questo fa il punto sull’andamento degli infortuni, a partire da quelli mortali, come anche le malattie professionali, secondo tipologie di attività, di infortunio, per tempo e territorio (realizzato dal Dipartimento Mercato del lavoro della Cisl).
Dal confronto tra i dati del 2023 e quelli del 2024, riferiti allo stesso semestre, il numero complessivo degli accadimenti è aumentato di 3.600 casi di infortunio, pari ad un aumento del 2,21 %. Un fenomeno che emerge in modo significativo e che riguarda trasversalmente tutte le Regioni è l’incidenza degli infortuni “in itinere” sul numero totale degli accadimenti. Ben 12,488 incidenti nel 2024 contro 11. 963 dei primi sei mesi del 2023. E poi l’alto numero di eventi nella fascia di età 60-64, (soprattutto ad esito mortale), fa ben comprendere come sia elevata la percentuale di occupati in mansioni rischiose con un’età che tutti gli studi, sia internazionali che nazionali, attribuiscono a soggetti classificati 'anziani' ”.