Santagata: «Quanti cerretesi vogliono un migrante in casa?»

Nuovo annuncio del sindaco, dopo le accuse di razzismo: «Quanti sono pronti a ospitare migranti?»

Cerreto Sannita.  

 

Il sindaco di Cerreto, Pasquale Santagata, l'ha detto a chiare lettere: «Sulla questione dei migranti ho fatto una provocazione, altrimenti non si sarebbe mai aperto il dibattito».

E sembra che la provocazione non si sia fermata al manifesto dai toni forti, in cui si opponeva al “bivacco” dei clandestini in paese, che gli era valsa accuse di razzismo.

No, il sindaco, infatti, nella serata di ieri ha diramato, anche attraverso il profilo facebook del Comune di Cerreto, un nuovo annuncio, che effettivamente della provocazione ha tutta l'aria. Nell'annuncio si legge: «Tutti coloro che vogliono dare la disponibilità ad accogliere migranti presso la propria abitazione o presso le case sfitte che hanno in Cerreto, a comunicare la propria volontà presso gli uffici comunali. Sarà nostra cura comunicare alla prefettura questa disponibilità».

Insomma tra le righe dell'annuncio sembra comparire un messaggio abbastanza chiaro di Santagata: «Accusate me di razzismo? Bene, vediamo quanti di voi sono disposti ad accogliere migranti in casa propria». D'altronde già lo aveva ribadito con Ottopagine il suo sdegno per i “buonisti”: «Qualcuno qui fa l' “anima bella”, io invece penso a risolvere i problemi» e allo stesso tempo Santagata, sempre restando sul filo della provocazione aveva citato addirittura il “Me ne frego” mussoliniano opponendolo alle accuse di razzismo.

Una strategia comunicativa con l'acceleratore premuto: il tema migranti d'altronde è caldo, cavalcarlo è difficile ma assicura visibilità (e l'ha ricordato il sindaco stesso nel suo intervento a Ottochannel) e probabilmente anche voti.

L'ultima provocazione di Santagata è abbastanza chiara: «Quanti cerretesi che mi hanno dato del razzista si prenderanno in casa un migrante?». Insomma, è la declinazione del tema dell'accoglienza in scala Cerreto Sannita : Europa, tra limiti, provocazioni e paure. 

Cristiano Vella