Costretti a un superlavoro, gli occhi stanchi, spesso fiaccati non solo dal lavoro ma dai comportamenti di chi servono. Dopo quasi un mese di trincea è dura per loro, che non sono medici, non sono infermieri, non sono soccorritori, non sono appartenenti alle forze dell'ordine, ma stanno comunque prestando un servizio essenziale: i dipendenti dei supermercati.
“E' dura, durissima” dicono avviliti a quei pochi che gli dedicano un “come va?” anziché spiegargli di quanti millimetri tagliare il prosciutto o quali mandarini scegliere uno per uno rigorosamente “che l'aggia dà a criatura” mentre dietro si formano file interminabili.
Signore phonate e mascherinate all'ultimo grido, scese per la terza volta a far la spesa nella giornata non rispettano distanze e prescrizioni: volti sul vetro del bancone, strisce di sicurezza scavalcate e quando uno di loro, uno degli operatori lo fa notare partono nel migliore dei casi repliche risentite, reprimende, e talvolta anche qualche “vaffa”. Come fosse un divertimento di chi di certo non fa il lavoro della sua vita, ma porta uno stipendio a casa e va bene così, essere fiscale in un momento in cui le regole sono l'unico presidio contro un nemico invisibile, terribile, strisciante.
E loro sono ancora più esposti rispetto ad altri: maneggiano soldi, parlano e hanno contatti con centinaia di persone al giorno. Uno stress non indifferente.
“Non capiscono, purtroppo non capiscono” dicono, scuotendo la testa, dopo una giornata intera a pesare, tagliare, affettare, sistemare, chiedere “Per favore può spostarsi dietro la linea gialla?” “Per favore può evitare di toccare la frutta senza i guanti?” “Per favore può evitare di appoggiarsi al banco?” venendo presi d'assalto da chi, spesso senza nulla da fare, ha sostituito il supermercato al bar, al parco pubblico, al cane da portare a spasso.
Sono in trincea anche loro: dedicategli una parola buona quando andate a fare una spesa, chiedetegli “Come stai?”, non spiegategli solo al dettaglio come deve essere tagliato il vostro prosciutto, non rispondetegli male quando vi chiedono di rispettare una distanza o una regola, stanno assicurando un servizio essenziale, lavorando dalla mattina alla sera, rispettateli.