Dopo il sequestro cautelativo disposto dalla Procura ed eseguito dalla Forestale dell'area dove sta sorgendo la nuova villa Comunale di San Giorgio del Sannio, l'amministrazione guidata dal sindaco Mario Pepe vuole fare chiarezza sulla questione anche per far rientrare i toni della “diatriba politica tra ex amministratori e movimenti cittadini che sta seminando il panico tra le uniche vere vittime di questo sistema: i cittadini. Il compito di un vero amministratore – scrivono gli amministratori comunali di maggioranza - sta nel divulgare notizie vere e certe tutelando i diritti e la salute dei cittadini stessi. Affinchè si possa fare chiarezza è necessario ripercorrere l’iter che ha portato al sequestro della villa comunale. A seguito di una denuncia sull’utilizzo di eventuali diserbanti nella villa – spiegano dal Comune di San Giorgio del Sannio -, sono partite una serie di indagini ed analisi. Il Comune di San Giorgio del Sannio, è stato accusato di aver utilizzato il Glifosato come diserbante. Nonostante questo sia un prodotto chimico ampiamente diffuso, anche nei generi alimentari più famosi, la scheda tecnica in possesso dell’UTC dimostra che il prodotto adoperato è il DICOPHAR, altrettanto autorizzato ad ampio spettro per l’impiego nelle aree ricreative, campi da golf e campi sportivi. L’utilizzo del DICOPHAR, era necessario per rimuovere alle radici le erbe nate spontaneamente che impedivano lo spietramento dell’area.
L’Arpac interviene con un’analisi del terreno per rispondere a queste accuse. Tuttora non abbiamo ancora nessuna risposta in merito all’utilizzo di diserbanti infatti dal verbale ARPAC si evince”i parametri Glifosate,2,4-D, Dicamba, MPCA e MCPP-P, menzionati nel verbale di campionamento, non rientrano nei parametri ricercati dal Laboratorio”. È chiaro – rimarcano dal Comune - che l’ARPAC non ha risposto né sul glifosate, né sul DICOPHAR. E’ a questo punto che per una maggiore sicurezza l’Amministrazione e l’UTC decidono di ricorrere ad un laboratorio privato per ottenere una risposta che rassicuri tutti. Le analisi dell’ARPAC tuttavia evidenziano la presenza di altre sostanze, quali Benzo(a)pirene, Indeno(1,2,3-c,d)Pirene, Benzo (g,h,i)Perilene, DD’s(pesticidi organo clorurati e Berillio in concentrazioni superiori rispetto ai limiti consentiti per le aree adibite a verde pubblico , ma nel range di normalità per aree edificabili. Tutte queste sostanze non hanno alcuna correlazione né con il glifosato, né tantomeno con il DICOPHAR utilizzato.
È questo il vero motivo per cui la villa comunale è oggi sotto sequestro. L’Amministrazione Pepe ha tutto l’interesse a chiarire la vicenda tanto che si è attivata in proprio per approfondire ulteriormente la composizione del terreno. In ogni caso non c’è assolutamente alcun rischio per la salute dei cittadini, soprattutto per i residenti in quella zona. Non stiamo parlando di esalazioni tossiche!
Facciamo un altro passo indietro, quando l’ex Sindaco Ricci e i suoi sodali hanno elaborato il progetto esecutivo per la realizzazione di un “polmone verde” , cavallo di battaglia della loro campagna elettorale, come mai non hanno attivato tutti i controlli chimico-geologici che oggi tanto vantano di conoscere? Ci chiediamo ancora come mai avevate tanta fretta di inaugurarla? Finalmente è chiarito il motivo per il quale l’Amministrazione Pepe non l’aveva ancora inaugurata, come per tante altre situazioni, volevamo avere chiarezza. Al contrario di quanto sostiene il gruppo di opposizione Ricci, altro che a costo zero, sono stati contratti ben 2 mutui di 500 mila euro complessivi, per un’opera, pagata dai cittadini, che non comprendeva nell’importo né il verde né l’arredo urbano. Ad oggi l’Amministrazione Pepe, si ritrova oltre che a portare a termine con ulteriori aggravi economici l’opera, anche a dover trovare risorse finanziarie per un’eventuale bonifica di un terreno mai analizzato!”.