Diventano pizzaioli professionisti all’interno del carcere

La bella pagina di reinserimento sociale viene da Airola

Un risultato straordinario: giovani carcerati si diplomano pizzaioli professionisti per un futuro di speranza e lavoro...

Airola.  

Alcuni giovani dell’Istituto Penale per minorenni di Airola in provincia di Benevento si sono diplomati come pizzaioli professionisti all’interno del carcere: un progetto sostenuto dalla Fondazione Angelo Affinita e culminato con la consegna dei diplomi e cena a base di pizza all’interno dell’Istituto. 

Donare un futuro e una piena riabilitazione umana: questa è la sfida più difficile per le carceri italiane. Ma è la sfida che la Fondazione Angelo Affinita ha deciso di accettare, insieme a te. 

Queste le parole introduttive del direttore dell’Istituto penale minorile di Airola, Antonio di Lauro:

“Ringrazio di cuore la Fondazione Angelo Affinita per aver pensato e strutturato un progetto così serio e impegnativo. Un grazie va a tutti, dai ragazzi ai tutor per tutto l’impegno profuso. Per fare davvero la differenza per questi ragazzi c’è bisogno del sostegno dei privati e delle imprese, perché non sempre lo Stato riesce ad arrivare e arrivare in tempo per le esigenze di questi giovani. Per fare davvero la differenza c’è bisogno dell’intervento di tutta la comunità e di tutti i cittadini.”

Hanno ottenuto il diploma grazie al Corso di formazione per giovani pizzaioli realizzato col sostegno economico della Fondazione Angelo Affinita.

Il Corso ha visto il conivolgimento di importanti professionisti del settore, che hanno coordinato e supervisionato il lavoro dei giovani: Marco Amoriello – pizzaiolo e 1° classificato al Campionato Mondiale della pizza per ben tre volte, Domenico Comune, panificatore professionista e tutor esperto nella gestione di gruppi di lavoro e Patrizia Flammia, orientatrice al lavoro.

Il Corso è stata un’occasione unica non solo per insegnare un lavoro ai giovani carcerati, ma anche – e soprattutto – una preziosissima occasione di crescita umana, di lavoro su di sé per “essere” ancora prima di “fare”.

I ragazzi che hanno superato il test sono stati poi ammessi alla successiva fase di stage, svoltasi presso la Pizzeria “Il Guappo” di Moiano.

È questo il modo giusto per riprendersi il proprio futuro. Il modo in cui si può davvero cambiare e rendere questo paese un paese che crede finalmente nell’impegno e nella riprese dei tanti che erano stati dati per dispersi.

Le parole di uno dei ragazzi: 

“È stata la prima volta che mi sono veramente impegnato in qualcosa. La pizza napoletana fa parte della nostra tradizione e della nostra vita. Abbiamo davvero visto una prospettiva di vita e di lavoro. Voglio chiudere con il passato, anche per dare un futuro a mio figlio.”

Redazione Bn