Come preannunciato da Ottopagine.it fin dal 13 luglio e portato nuovamente all’attenzione dei nostri lettori non più tardi di sabato scorso l’Avellino giocherà la gara valevole per il secondo turno di Tim Cup lontano dalle mura amiche, più precisamente domenica, alle ore 20, allo stadio “Rino Mercante” di Bassano del Grappa, contro l’undici locale. L’ufficialità è affidata a una nota ufficiale dell’U.S. Avellino, che, nella persona del presidente Walter Taccone: “Si scusa con i propri tifosi per la mancata realizzazione del manto erboso del Partenio-Lombardi, nei tempi inizialmente previsti, utili alla disputa in casa della prima partita di Coppa Italia. Tale ritardo, ascrivibile a responsabilità esterne all’U.S. Avellino, e già oggetto di valutazione da parte della società, si è acuito nel tempo per difficoltà sia di carattere oggettivo, sia relative ad autorizzazioni, non ultima quella degli organi federali preposti al collaudo del fondo e del drenaggio. Difficoltà riscontrate anche in considerazione della impossibilità a ritracciare macchine - non soltanto in tutta la Regione Campania ma in tutto il Sud Italia - idonee allo smantellamento del manto erboso del Partenio-Lombardi e al successivo ripristino dello stesso sul campo B. Tanto è vero che questo lavoro è stato eseguito con metodi artigianali e non industriali, con notevole dispendio di energie, di tempo e di denaro”.
E ora c’è da risolvere il problema del match gratuito promesso a chi ha sottoscritto l’abbonamento. Questa la posizione del club irpino in merito alla vicenda: “L’U.S. Avellino resta a disposizione dei propri tifosi e farà di tutto per far recuperare quanto promesso in fase di abbonamento, o nel prosieguo della Coppa Italia, che ci auguriamo foriero di successi, o in altra occasione durante la stagione calcistica 2016/2017. Si ringraziano tutte le persone che, con grande abnegazione, hanno contribuito e continuano a lavorare alla realizzazione del progetto anche se i tempi non sono stati rispettati per i motivi innanzi descritti”.
L'inviato a Sturno, Marco Festa