Avellino, l'ex Della Morte: "Tiferò per mio figlio, ma in caso di finale..."

"Nel primo atto i lupi meritavano la vittoria, ma occhio al recupero fisico del Vicenza"

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Avellino.  

Ivano Della Morte, ex calciatore di Avellino e Vicenza, si espresso così sulla semifinale promozione. Oltre ad aver giocato nelle due squadre (con i lupi nel settore giovanile e nella stagione 1995/1996, con i veneti nel campionato 2001/2002), il figlio Matteo è protagonista nel Vicenza. "La sua prestazione è stata al di sotto delle possibilità, ma la squadra arrivava da quattro partite giocate nell'arco di 14 giorni. Era normale pagare un po' la stanchezza. - ha spiegato Della Morte nel corso di "Focus Serie C", appuntamento del giovedì sera (ore 20.30) su OttoChannel (canale 16) - Il Vicenza ha incontrato una grande squadra come l'Avellino, che sicuramente meritava di vincere perché l'ha dimostrato in campo. Il Vicenza è stato fortunato. Credo, però, che domenica sarà tutta un'altra partita con quattro giorni di distanza tra le due sfide, pieni di recupero. Per chi farò il tifo? C'è poca difficoltà nel decidere per chi tifare perché da papà è chiaro. Farò il tifo per mio figlio. Se non dovesse passare il turno chiaramente tiferò Avellino in finale".

"Avellino? La retrocessione resta ed è una pecca"

"Io ho un ricordo bellissimo, il sud ti lascia sempre un qualcosa di speciale, di particolare. Sono ricordi indelebili. E indossare determinate maglie è sempre grande motivo di orgoglio. Per Avellino sono passati campioni e il club ha una grande storia. La pecca della mia esperienza ad Avellino fu la retrocessione: un dettaglio che ti porti sempre dentro, ma ho un bellissimo ricordo". 

"Occhio al recupero fisico del Vicenza"

"Ho seguito tutte le gare del Vicenza. Ha molta qualità come l'Avellino. Da centrocampo in su crea molto con una difesa molto solida. Non mi piacciono gli alibi, ma ha influito il discorso del recupero fisico. Sono curioso verso il match di domenica per i quattro giorni di distanza da una gara all'altra, ma partendo dal presupposto che abbiamo visto un grande Avellino nel primo atto".