Salvo grazie ai risultati dagli altri campi: è la sintesi del campionato dell'Avellino, sconfitto dal Monterosi nell'epilogo, da soli 19 punti nel girone di ritorno, sedicesimo nella classifica degli ultimi 20 turni di campionato. I numeri da crisi si rinnovano e la squadra biancoverde chiude la regular season con 17 sconfitte per la quota 43 e con la quattordicesima posizione effettiva, che anche è sub iudice.
La salvezza è aritmetica grazie agli scontri diretti con la Turris con la vittoria ottenuta al "Liguori", con il risultato 1-3 il 4 dicembre scorso, fondamentale nell'equilibrio mai centrato in stagione. I ricorsi di Viterbese e Monterosi possono aprire al playout tra la quintultima e la penultima, oggi annullato dalla distanza, ma che può ridursi a 8 lunghezze richiamando, quindi, la Turris nei giochi della zona rossa.
La proprietà biancoverde: "Giuste riflessioni"
L'Avellino ha preferito il silenzio, annunciato subito dopo la sconfitta con il Monterosi: immediata discontinuità rispetto alla conferenza di maggio 2022, al termine del ko nel primo match playoff contro il Foggia, con la proprietà e la dirigenza in sala stampa al "Partenio-Lombardi".
"La proprietà dell'Unione Sportiva Avellino, nel considerare inopportuna ogni altra dichiarazione, scusandosi anticipatamente con gli organi di stampa, ha deciso di evitare ogni esposizione mediatica ai propri tessarati componenti il gruppo di lavoro della prima squadra. - si legge nella nota del club - Agli stessi, calciatori e staff tecnico compreso, è già stata comunicata la sospensione momentanea dell'attività agonistica che riprenderà nella giornata di mercoledì 3 maggio. Tale periodo sarà utile alla proprietà per cominciare in serenità a fare le giuste riflessioni, in virtù della futura programmazione".
In città vince l'indifferenza
Nei fatti, la società irpina proverà subito l'accelerazione sottotraccia con le posizioni del direttore sportivo, Enzo De Vito, il cui contratto è in scadenza il 30 giugno, e del tecnico, Massimo Rastelli, in bilico da settimane. Per l'allenatore c'è quanto emerso nei giorni scorsi, ovvero il prolungamento contrattuale fino al 30 giugno 2025 in caso di esonero. Intanto in città vince l'ironia: spicca uno striscione in pieno centro e il post-gara è volato via nell'indifferenza di una piazza che attende risposte immediate dal club sulla programmazione futura dopo due annate anonime, la seconda addirittura con la salvezza in discussione.