di Paola Iandolo
Un infermiere del presidio ospedaliero di Contrada Amoretta è stato aggredito da una donna in stato di ebbrezza. Il sanitario ha rimediato degli schiaffi al volto. Sull'ennesima aggressione di un infermiere al triage, verificatasi ieri sera intorno alle 21 - nei confronti del personale sanitario del 118 che aveva trasportato in Pronto Soccorso una donna in stato di agitazione psicomotoria, sono intervenuti anche i sindacati. Sull'episodio vi sono indagini in corso, in quanto il reato di lesioni ai sanitari è procebile di ufficio.
La solidarietà
"Esprimiamo la nostra vicinanza al personale sanitario vittima di questa assurda aggressione, ci auguriamo che l'aggressore venga perseguito penalmente nel rispetto della norma emanata di recente dal Governo per contrastare le aggressioni al personale sanitario". I sindacati si soffermano anche su un'altra problematica - come si legge dalla nota. "Altra nota dolente che si aggiunge alle criticità croniche del pronto soccorso è il percorso dei pazienti pediatrici con traumi anche minori. Questi pazienti dovrebbero sostare nel PS senza che per loro venga attivato l'invio nel pronto soccorso pediatrico. Come organizzazioni sindacali siamo pronti ad interpellare anche il prefetto di Avellino, la dottoressa Rosanna Riflesso, su questa situazione assurda che si sta creando nel dipartimento d'emergenza. Ieri ad esempio ci è stato segnalato che un paziente di 9 anni con un banale trauma al dito abbia dovuto attendere ore nel PS generale. In assenza di spazi e di un ambiente idoneo per i pazienti pediatrici, sarà nostra prerogativa opporci ad una siffatta organizzazione.
Un paziente pediatrico insieme ai suoi genitori in molti casi si troverebbe ad attendere in sala d'attesa del PS generale in un ambiente non idoneo. Ad esempio ieri c'è stato l'episodio della paziente agitata che ha aggredito il personale sanitario del PS, è assurdo che un bambino debba trovarsi ad assistere a scene del genere. Il percorso del paziente pediatrico deve essere stabilito in sicurezza ma deve tener conto della tutela dello stesso paziente e dei suoi genitori, soprattutto devono essere garantiti spazi e ambienti idonei. A denunciare la situazione il segretario provinciale Fials Giovanni Russo, il segretario aziendale Fials Demetrio Pisacreta, la segretaria territoriale Nursind Romina Iannuzzi, il segretario aziendale Nursind Michele Rosapane.