Frittata di Silvestri, l'Avellino si fa riprendere al 92' dal Messina: 1-1

Errore colossale del difensore al 92', Piovaccari gela il Partenio vanificando il gol di Aloi

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Avellino.  

Errore colossale di Silvestri, l’Avellino getta via il successo casalingo sul Messina e si complica la vita da solo nella corsa per il secondo posto. Piovaccari gela il “Partenio-Lombardi” al 92’ dopo il vantaggio firmato da Aloi al 13’.

Gautieri perde in extremis Bove, febbricitante ma negativo al tampone per il Covid: non c’è possibilità di riposare per Scognamiglio, che è il perno centrale della difesa a 3. Carriero, alle prese con i postumi del vaccino anti Coronavirus, viene risparmiato: confermato De Francesco dal primo minuto, in cabina di regia, con Aloi, al rientro da un turno di squalifica, che agisce da mezzala destra. Rizzo viene preferito a Ciancio sulla corsia destra. In attacco torna Maniero, in tandem con Kanoute. Raciti opta per un atteggiamento tattico inatteso: il 4-1-4-1. Capitan Damian funge da frangiflutti tra difesa e centrocampo. Adorante è l’unico riferimento offensivo.

L’avvio di gara è equilibrato, seppur caratterizzato da un predominio territoriale dei biancoverdi. La prima vera occasione è, però, confezionata dai peloritani: buco di Silvestri, Russo di testa mette Adornate a tu per tu con Forte, bravo a restare in piedi il più possibile, a non farsi scavalcare e a far suo il pallone, con tanto di sonoro rimbrotto a muso duro, a pericolo scampato, al compagno di squadra. La legge non scritta del calcio diventa puntuale sentenza: gol sbagliato, gol subito. A due giri di lancette dalla chance per i siciliani, De Francesco gestisce con lucidità una transizione offensiva, vede e serve Kragl, ancor più glaciale nel tenere alta la testa e scaricare all’indietro, una volta presa la linea di fondo, per Aloi lasciato tutto solo al limite dell’area. Il centrocampista calabrese realizza con un piatto preciso una sorta di calcio di rigore in movimento non lasciando scampo a Lewandowski: palla rasoterra in buca d’angolo, secondo centro con la maglia dei lupi e ancora una volta su assist del tedesco, sempre più leader tecnico e carismatico del gruppo.

Al 13’ è 1-0. Si riparte e l’Avellino amministra senza sostanziali affanni il vantaggio mentre il Messina fatica a proporsi nella metà campo dei locali. Le tifoserie, legate da uno storico rapporto di amicizia, danno, nel contempo, spettacolo di sportività applaudendosi e dedicandosi cori a vicenda. Kanoute prova ad accendersi, ma non riesce a concretizzare qualche superiorità numerica creata con dribbling secchi; Silvestri rischia un’altra frittata con un retropassaggio corto e Kragl scalda i guanti di Lewandowski con un mancino a giro su punizione conquistata dal limite, da posizione defilata sulla sinistra. In un amen è già tempo di imboccare il tunnel degli spogliatoi. Si va al riposo sul risultato di 1-0.

Si riparte senza cambi. I primi due sono del Messina: Trasciani per Camilleri e Piovaccari per Marginean. Il modulo non varia: 4-1-4-1. Continua il tiro a bersaglio di Kragl, come sempre temibilissimo coi suoi bolidi di sinistro su palla inattiva: prima un tentativo alto, poi una mazzata che costringe l’estremo difensore polacco a sfoderare riflessi felini per respingere lateralmente. Sulla ribattuta Kanoute non inquadra lo specchio della porta. La gara scivola via senza sussulti, ma al 66’ ne arriva uno decisamente sgradito e sgradevole: duello aereo tra Maniero e Carillo, l’attaccante cade a terra, sembra per un colpo alla testa, invece, è alla la gamba sinistra il problema. Ginocchio o noie muscolari. Si teme un lungo stop. Dalla tribuna stampa raggiungono di corsa gli spogliatoi anche gli indisponibili Di Gaudio e Matera. Sostituzione obbligata, dentro Murano e con lui pure Carriero con De Francesco. Dossena sfiora il raddoppio con un’incornata alta su corner di Aloi.

Poco dopo Trasciani spara in Curva dall’altezza del dischetto del rigore, sciupando la miglior chance nel secondo tempo anonimo del Messina e non punendo l’unica sbavatura difensiva avellinese nella seconda frazione di gioco. Almeno fino a quel momento. E sì perché dopo un tiro alto di Micovschi e un tentativo del subentrato Carriero si materializza l’harakiri. Silvestri perde imperdonabilmente palla in uscita, su pressing di Statella, cincischiando a pochi metri dalla propria porta. Un eccesso di confidenza pagato a carissimo prezzo: la palla arriva a Piovaccari, mortifero nell’incrociare il destro alle spalle di Forte, freddato in maniera chirurgica. Finisce 1-1 con la squadra contestata dai supporter spazientiti. Mercoledì (ore 14,30) arriva il Catania per il recupero della ventinovesima giornata del girone C di Serie C.

Il tabellino.

Avellino – ACR Messina 1-1

Marcatori: pt 13’ Aloi; st 47’ Piovaccari.

Avellino (3-5-2): Forte 6.5; Dossena 6.5, Scognamiglio 6.5, Silvestri 4; Rizzo 6 (41’ st Ciancio sv), Aloi 6.5, De Francesco 6 (19’ st Carriero 5.5), Kragl 7 (33’ st Mastalli sv), Mignanelli 5.5; Kanoute 6 (33’ st Micovschi sv), Maniero 6 (19’ st Murano 5.5). A disp.: Pane, Pizzella, Plescia, Tracinale, Stanzione. All.: Gautieri 5.5.

ACR Messina (4-1-4-1): Lewandowski 6; Angileri 6 (31’ st Rondinella sv), Camilleri 5 (8’ st Trasciani 5), Carillo 5.5, Fazzi 6; Damian 6; Russo 6, Fofana 5.5, Marginean 5 (8’ st Piovaccari 7), Gonçalves 5 (14’ st Statella 6.5); Adorante 5 (31’ st Busatto sv). A disp.: Caruso, Simonetti, Balde, Konate, Celic, Catania. All.: Raciti 5.5.

Arbitro: Collu della sezione di Cagliari 6.5. Assistenti: Dell'Olio della sezione di Molfetta e Lenza della sezione di Firenze 6 e 6. Quarto Ufficiale: Di Reda della sezione di Molfetta.

Note: Ammoniti: Camilleri, Maniero, Adorante, Gonçalves, Trasciani e Aloi per gioco falloso; Statella e Mignanelli per reciproche scorrettezze. Angoli: 5-6. Recupero: pt 1’, st 5’. Spettatori e incasso non comunicati.