Avellino, Braglia: due anni prima del ritiro e un'unica condizione per restare

Il tecnico piace anche a due altre big del girone C. In scadenza c'è pure il diesse Di Somma

avellino braglia due anni prima del ritiro e un unica condizione per restare
Avellino.  

L'adrenalina per il ritorno della semifinale playoff, persa mercoledì scorso al “Partenio-Lombardi”, contro il Padova, è ancora in circolo, ma per l'Avellino è già tempo di pensare al futuro. Il fine settimana, salvo colpi di scena, scivolerà via senza novità di sorta. Un po' di meritato riposo dopo una full immersion di emozioni, a stretto giro di posta, ed aver visto le proprie giornate scandite dal massacrante calendario degli spareggi promozione. Dall'inizio della prossima settimana potrebbero, però, esserci le prime novità a partire dal futuro della guida tecnica.

Piero Braglia, artefice dell'impresa sfiorata dai biancoverdi, in scadenza di contratto, nel mirino del Cosenza (pronto a ricucire lo strappo, con tanto di vertenza del mister) e del Bari del neo-diesse Polito, al pari di Toscano, Liverani, Marino e Caserta, è stato chiaro nell'ultimo post-partita: vuole allenare ancora per altre due stagioni migliorando il risultato raggiunto in questa. Tradotto in parole povere, sa bene che l'asticella delle aspettative, dopo la splendida annata agonistica mandata in archivio, si alzerà, in termini di legittime ambizioni della piazza, e resterebbe solo nel caso in cui gli fosse garantita una squadra in grado di vincere il campionato o, quantomeno, di lottare per il primo posto.

Dal punto di vista dell'allenatore si passa a quello della società, che ha più volte, pubblicamente, lodato l'operato del mister, ma rinviato il discorso rinnovo. Non è da escludere, perciò, che la proprietà possa optare per una soluzione alternativa, anche dando il là a un progetto a lungo termine con un tecnico emergente. Si vedrà. In scadenza c'è pure il direttore sportivo Salvatore Di Somma, particolarmente legato all'amministratore unico dell'IDC, Giovanni D'Agostino, per cui rappresenta una figura di riferimento, una sorta di mentore. La sua posizione dovrebbe essere, in linea di massima, più salda, ma guai a escludere a monte possibili colpi di scena perché l'ultima parola spetterà in entrambi i casi, ovviamente, al presidente Angelo Antonio D'Agostino.