A Sturno via alle conferenze stampa dell'Avellino con le prime dichiarazioni da calciatore dei biancoverdi del portiere Francesco Forte: “So della tradizione degli estremi difensori con questa maglia. Campioni che hanno fatto una carriera importante. Non ci ho pensato un attimo nel venire ad Avellino, in una squadra che ho affrontato una sola volta, nel lontano 2010, in una finale playoff di Serie D, quando giocavo nella Vigor Lamezia. Rispetto ad allora mi sento cresciuto. All'epoca avevo solo 18 anni, ho cambiato anche look, ma la determinazione è sempre la stessa. Dopo una lunga gavetta sono certo che ho le carte in regola per far parte di questa società, sono dieci anni che sono professionista, ho giocato in squadre importanti e gli obiettivi prefissati li ho sempre ottenuti. Per un calciatore, Avellino è una tappa fondamentale per la carriera. Credo sia un sogno per tutti far parte di club di questo blasone. Sono motivato e desideroso di fare bene. Ho avuto un buon impatto con l'allenatore e i nuovi compagni, è ovvio che non siamo al completo, la società sta lavorando bene sul mercato mentre noi siamo concentrati in campo, per rispettare i dettami del mister. Anche se siamo un gruppo nuovo stiamo lavorando bene. Mister Braglia non lo scopro io, è una garanzia. Ha dato un impatto notevole in questi giorni. Il presidente D'Agostino mi ha fatto subito un'ottima impressione. Qui c'è un ottimo progetto sportivo. Il senso di appartenenza lo respiri, qui la gente vive di calcio, vive per l'Avellino. La domenica i tifosi vengono allo stadio. Ho chiesto informazioni sulla squadra e tutti mi hanno risposto di accettare l'offerta, perché Avellino non si può rifiutare. Mi ispiro a Francesco Toldo, perché sono tifosissimo dell'Inter. A casa ho ancora il suo poster attaccato. Mi piacciono Handanovic e Neuer, portieri ai quali cerco di strappare qualche segreto. La nostra difesa è un reparto molto affidabile, sono arrivati Rocchi, Miceli e Ciancio, abbiamo Parisi che è un giovane molto forte. Dobbiamo continuare con questo passo e poi vediamo cosa succede. La titolarità me la sono sempre guadagnata, ho sempre giocato almeno 30 gare in ogni stagione. Io do il massimo, poi è normale che se dovesse arrivare un altro portiere di livello ci sarà sana competizione e poi deciderà il mister chi far giocare. È difficile lavorare in questo periodo di Covid, devi concentrarti per dare il massimo. Facciamo parte di una società gloriosa e storica, sappiamo quanto sia importante la maglia che indossiamo. I tifosi? Sono e saranno il dodicesimo uomo in campo, sono loro che ti trascinano in determinati momenti della partita. Spero per noi e per loro che presto saranno sugli spalti. La nostra è una tifoseria molto importante.”
Avellino, Forte: "Un sogno che si realizza"
Il portiere: "Questa maglia l'hanno indossata grandi del passato, ora la mia grande occasione"
Sturno.