Dopo lo stop a causa dell'esplosione dell'epidemia di Covid-19, nella sala consiliare del comune di Sturno si è tenuta la prima conferenza dell'U.S. Avellino, targato D'Agostino, in presenza dei giornalisti. A prendere per primo la parola è stato il sindaco Vito Di Leo, che ha dato il benvenuto ai biancoverdi e presentato la sua cittadina. L'occasione è stata ideale anche per una puntualizzazione sul caso sorto con la Cavese, che si era prenotata per il ritiro precampionato, previo poi spostarsi a Nusco una volta appreso della richiesta dei lupi di usufruire della location: “L'Avellino è la nostra squadra e finché vorrà venire a Sturno tutte le strutture sono a loro disposizione. Forse la Cavese ha fatto qualche passo avanti con qualche collaboratore, ma non con me .Non c'è malafede, nessuna penalizzazione per chicchessia. Siamo sempre stati chiari con tutti.” Il consigliere provinciale Franco Di Cecilia ha, invece, augurato a D'Agostino di riportare l'Avellino in Serie A e ai fasti di un tempo.
Il presidente, lusingato per l'accoglienza, ha così preso la parola: “Non potevamo mancare di fare il ritiro in un paese irpino. Faccio i complimenti per come è tenuta la comunità. Sturno merita l'appellativo di “piccola Svizzera.”- ha esordito D'Agostino prima di un'analisi generale dei primi passi del nuovo corso e di rispondere, nello specifico, alle domande degli addetti ai lavori - “Ai tifosi posso dire che ci stiamo organizzando per un girone difficile. Sembra che procediamo lentamente, ma in realtà stiamo operando con tranquillità per cercare esattamente quello che ci vuole per affrontare un girone così duro. Non vogliamo prendere tanto per prendere, ma scegliere con calma i calciatori funzionali al progetto. Bisogna avere il giusto equilibrio tra giovani ed esperti, abbiamo parlato di una squadra giovane, è vero, ma ci vogliono anche giocatori di esperienza. Cercheremo di rispettare il budget, ma faremo il necessario per affrontare a testa alta questo girone. Abbiamo rilevato un cumulo di macerie. La società ad oggi è una delle poche di C con i bilanci in regola e nessun debito, quando siamo arrivati ce ne era qualche milione e, per di più, è arrivato il Covid-19 a rendere tutto ancora più complicato. Abbiamo disputato due partite, onorando gli impegni con i calciatori presi da altre persone. In altri anni iscriversi al campionato era una notizia, ma per me deve essere una normalità. La mentalità deve cambiare. Siamo consapevoli del rischio che si corre di non poter avere le entrate da stadio, sappiamo che stiamo investendo soldi, non abbiamo grandi entrate, non ci sono diritti tv, ci sono gli sponsor, ma anche questi ultimi senza spettatori hanno poca visibilità ed è difficile trovarne. Quasi tutti i giorni sento Ghirelli per sapere come pensano di portare avanti questa stagione in un momento difficile. Purtroppo, siamo entrati nel momento più brutto della storia non solo del calcio, ma dell'umanità. Lo stadio? Lo stiamo sistemando. Abbiamo iniziato i lavori al Partenio B, presto installeremo i sediolini nel caso di dovessero aprire gli stadi, ma anche a porte chiuse i sediolini devono esserci per rispettare le norme della Lega Pro. Abbiamo preso una squadra senza calciatori. Stiamo lavorando 20 ore al giorno per trovare il meglio. Non avendo una struttura di base è tutto più complicato. Dobbiamo centrare gli obiettivi lavorando con calma. Facciamo biennali per i calciatori sui quali sappiamo di poter fare un discorso a lungo termine, Covid a parte. La recompra? Non credo sia possibile, non ci frena e non ci turba in questo momento, porteremo avanti il nostro percorso fino alla fine, non sono preoccupato. Mi rendo sicuramente conto delle aspettative, sono il primo tifoso, sappiamo a cosa andiamo incontro, ci vuole tempo per fare il progetto che abbiamo in mente, non è automatico, con voglia e passione affronteremo ogni difficoltà un passo alla volta. Non siamo di passaggio, vogliamo costruire un progetto che duri nel tempo e dia lustro alla nostra provincia per molto tempo. Per durare nel tempo ci vuole calma e oculatezza nelle scelte, non si fanno le cose tanto per fare o per accontentare qualcuno. Vorremmo che la nostra provincia possa dire la sua a livello nazionale come è stato in passato. Sappiamo che Avellino è una piazza esigente da affrontare con le giuste energie.”