È scaduto a mezzogiorno l'aut aut di Luigi Izzo e Nicola Circelli per l'acquisto dell'U.S. Avellino. Nella serata di ieri, gli imprenditori, attraverso un comunicato stampa, avevano invocato le dimissioni di Gianadrea De Cesare e Claudio Mauriello dal CdA del club biancoverde, ponendole come condizione imprescindibile per procedere al closing. Superato il termine indicato, a tracciare il punto della situazione, è l'avvocato della IDC, Luigi Petrillo: “Siamo al punto di ieri, nel senso che questa sorta di deadline fissata è passata, ma non abbiamo avuto notizie in merito alla posizione dei residui consiglieri di amministrazione dell'U.S. Avellino. Il nostro interlocutore, unico, in questo momento è evidentemente il custode nominato dal tribunale, ovvero il dottor Baldassarre, che, fino a questo momento, a sua volta, non ha ricevuto gli atti formali di dimissioni. Dimissioni che, per noi, costituiscono una condizione per la stipula dell'atto, che era già prevista per lunedì prossimo.”
Così sull'eventualità che la deadline odierna possa essere, a prescindere dalla mancanza di cenni, spostata ulteriormente in avanti: “Se abbiamo dato un'indicazione di deadline lo abbiamo fatto per manter ferma e per mettere bene in chiaro la nostra posizione. Adesso, questo ultimatum è scaduto: noi ci riserviamo ogni valutazione, che, però, non vogliamo fare ora per rispetto nei confronti della squadra e della città. È noto che domani si gioca una partita abbastanza importante e, quindi, qualsiasi dichiarazione volessimo o dovessimo fare in questo momento sarebbe un modo per influenzare anche la serenità dello spogliatoio e della tifoseria.”
Il 16 dicembre scade il termine per pagare le mensilità ai calciatori, con annessi contributi, di settembre e ottobre. Il 5 dicembre, per questioni tempistiche, è, però, il vero termine ultimo per avere modo di organizzare gli step amministrativi finalizzati al saldo delle spettanze ed evitare, così, quattro punti di penalizzazione in classifica: “Questo è un dato che è oramai noto a tutti e mi stupisce che a fronte di questo dato, ripeto noto a tutti, non si traggano le opportune conseguenze, né in termini formali, mi riferisco alle dimissioni, né in termini sostanziali, mi riferisco al versamento di ciò che dovrebbe consentire alla società, amministrata ancora dalla vecchia proprietà, di far fronte a queste scadenze. Quindi, quello che, a mio giudizio, è abbastanza incomprensibile è come si pretenda di andare avanti in una situazione di silenzio laddove queste scadenze sono inderogabili.”
Intanto, la piazza si interroga sul perché il passo indietro non sia stato ancora compiuto: “Se ci è stato motivato perché le dimissioni non vengono rassegnate? No. Ed è questo il dato più inquietante della vicenda. Questo silenzio ci sembra del tutto irragionevole. Non sappiamo cosa pensare.”
Non è comunque ancora stato disdetto l'appuntamento fissato per lunedì, a Napoli, per il rogito notarile: “La situazione potrebbe essere in evoluzione. C'è un amministratore nominato dal Tribunale che è il nostro unico referente. Sta operando in direzione della definizione della vicenda, ma non sappiamo, però, se queste sue attività, assolutamente condivisibili e doverose, andranno a buon fine.”