La Sandro Abate è nel pieno di un vero e proprio tour de force. Due vittorie consecutive, prima contro il Real San Giuseppe, poi contro la Todis Lido di Ostia, per rompere il ghiaccio con il 2021. All'orizzonte la sfida con il fanalino di coda CDM Futsal Genova, che precederà il recupero del derby con la Feldi Eboli, in programma martedì prossimo, e la gara contro la Colormax Pescara, a distanza di una settimana della sfida con i liguri, in programma sabato con calcio d'inizio 15,30. Un calendario fitto di appuntamenti, da affrontare da squadra, ma anche facendo leva su chi sta dimostrando di attraversare uno splendido momento di forma. Kakà, autore di una doppietta nella gara contro Ostia, è il volto sorridente di un gruppo che si sta ritrovando. Il pivot, attualmente a 11 reti nella classifica marcatori, è il vicecapocannoniere tra le file verdeazzure. Meglio di lui solo Dalcin (12). Arrivato in Irpinia nel dicembre 2019, Kakà sta dimostrando di saper essere ancora determinante e si è concesso in esclusiva a Ottopagine.it.
Kakà, la Sandro Abate ha cambiato marcia. Due vittorie consecutive, la sensazione di una squadra rigenerata dalle tre settimane di sosta. Cosa è cambiato a livello psicologico, su quali aspetti tecnico-tattici avete avuto modo di soffermarvi e quanto è stato importante potervi allenare con continuità per ritrovarvi?
"Durante la sosta abbiamo lavorato sia sotto il punto di vista mentale, sia tattico. Abbiamo ritrovato un calcettista fondamentale qual è Nicolodi, che era assente perché impegnato con la Nazionale. Lo staff ha approfittato per aumentare l'intensità del lavoro. Ogni allenamento era come se fosse una partita, e lo abbiamo dimostrato nelle ultime due gare."
Contro la Todis Lido di Ostia ha firmato una doppietta che le ha fatto raggiungere quota 10 reti stagionali in campionato. Nella scorsa stagione ne realizzò 16. C'è tutto il tempo per migliorare il record...
"Contro la Todis Lido di Ostia ho segnato due gol, ora sono a quota 10 in campionato. È tutto merito della squadra che mi mette in condizioni di segnare. L'anno scorso, invece, ne ho segnati 10 in A2 e con il mercato di dicembre sono arrivato qui e sono arrivato a 16 reti totali. Quest'anno spero di farne di più, ma la verità è che i gol vengono naturalmente. Indipendentemente dalle reti, in campo devo impegnarmi e dare il massimo soprattutto per aiutare la mia squadra."
Da Fabián López a Batista cosa è cambiato per lei e per la squadra?
"Ogni allenatore ha il proprio metodo di allenare e gestire il gruppo. L'unica cosa che posso dire è che mi sono trovato bene con entrambi. Sono due brave persone oltre che grandi allenatori."
La Sandro Abate è diventata la sua seconda famiglia. Un rapporto di stima reciproca sfociato, così come accaduto per Ercolessi e Dalcin, nel rinnovo del contratto. Come valuta il suo percorso, finora, e prefiggendosi quali obiettivi ha scelto di prolungare la sua esperienza in Irpinia?
"Sì, la Sandro Abate è realmente diventata la mia seconda famiglia. Quando ero in difficoltà nel campionato di Serie A2 ed hanno saputo che mi sarei svincolato, mi hanno contattato insieme ad altre società. Non ho avuto dubbi ed ho accettato l'offerta della Sandro Abate a occhi chiusi. Mi trovo benissimo ad Avellino e, principalmente, con i miei compagni di squadra. La società è sempre disponibile, sia in campo, ma soprattutto fuori. Questo aspetto fa la differenza per un giocatore. Devo fare tanto e dare molto a questa maglia che mi ha abbracciato. Nel mio percorso ci sono stati alti e bassi. Il mio obiettivo è lottare e vincere qualcosa di importante, così avrò la coscienza pulita. Sarebbe un onore alzare un trofeo con la famiglia Abate."
Il calcio a 5 ai tempi del Covid. Quanto è stato ed è dura convivere, per un atleta, con le restrizioni dovute alla pandemia, non solo dentro il campo, ma anche fuori. Come convive con la saudade?
"In tempi di Covid nulla è facile per noi sportivi, ma dico che siamo fortunati a poter giocare a futsal. Vedo intorno molta gente in difficoltà nello sport, ma principalmente fuori. Ciò che mi manca veramente, più che tornare in Brasile, è avere i palazzetti pieni di tifosi, vedere i sorrisi di felicità sul volto dei bambini. Ma torneremo presto a rivivere questi momenti. Ho fede e mi auguro che si possa tornare il prima possibile alla normalità, sotto ogni punto di vista."
Campionato, Coppa Italia. Dove può arrivare la Sandro Abate? Pesaro e Acqua&Sapone sono una spanna sopra, ma lo sport è fatto anche di outsider...
"Siamo sulla strada giusta, ci troviamo nella parte alta della classifica. Lotteremo per qualificarci qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia e ai play-off. Dobbiamo rimanere con i piedi per terra e migliorare ogni settimana, a livello fisico, ma soprattutto mentale. Dobbiamo credere nella forza del gruppo e avere rispetto per gli avversari. Scenderemo in campo per lottare in ogni competizione. Lasceremo sul campo sangue e sudore, se gli avversari dovessero avere la meglio, gli stringeremo le mani e torneremo a casa. La Sandro Abate è in fase di crescita, e lo dimostreremo con umiltà e grinta."
In campo dimostra di essere ancora il pivot letale che è stato capocannonire della Serie A. Come si immagina in un domani che le auguriamo che sia lontanissimo, fuori dal rettangolo di gioco?
"Sono da più di 15 anni in questo sport, ho già fatto tanta strada. Provo sempre ad entrare in campo e fare del mio meglio, prima per la squadra e dopo per me. Spero, personalmente, di giocare ancora per molti anni, sono preoccupato al solo pensiero di non essere più sui parquet. So che arriverà questo giorno, ma non starò mai lontano dal futsal. Infatti, sto studiando per il futuro. Voglio essere in questo sport, principalmente nella formazione dei piccoli giocatori."
Tornando alla stretta attualità, c'è Genova. I liguri sono ultimi in classifica, ma queste sono le partite più insidiose...
"Il campionato è competitivo e la classifica non deve essere guardata. La CDM Futsal Genova ha messo in difficoltà tutti gli avversari che ha affrontato. Dobbiamo andare lì e combattere, non sarà una partita facile. Quando l'arbitro fischia l'inizio del match, siamo 5 contro 5. Chi ha più convinzione e concentrazione porta a casa la vittoria.