La Sandro Abate riabbraccia Batista e lancia la sfida alla Meta Catania. Domani, alle 16, al PalaDelMauro, il match valido per l'undicesima giornata nel campionato di Serie A. I verdeazzurri, sesti in classifica, con 14 punti, vanno a caccia del ritorno al successo, che manca da tre partite. Due punti in classifica e due partite in meno per gli etnei.
Dopo Venancio, sponda siciliana, a scandire la marcia di avvicinamento alla sfida, in chiave irpina, ci ha pensato il laterale verdeazzurro Andrè Fantecele, intervistato in esclusiva da Ottopagine.it.
Fantecele, sempre più vicini al termine del girone di andata. Bisogna conquistare punti utili per la qualificazione alle Final Eight.
"Sicuramente è un obiettivo sia della società sia per noi giocatori. Però, indipendentemente dalle Final Eight, dobbiamo tornare a vincere e conquistare punti per essere sempre più in alto possibile in classifica."
Contro Catania ci sarà in panchina mister Batista, che ritrovate dopo una separazione per cause di forza maggiore. Come lo ha ritrovato e in cosa sente che possa cambiarvi in meglio, sia dentro, sia fuori dal campo?
"Il rientro di Marcelo sulla panchina è sicuramente un bene per la comunicazione in campo, ma anche per il modo in cui può leggere le partite. Solo punti positivi."
Obiettivo riscatto dopo aver raccolto un solo punto nelle ultime tre partite. Tra il dire e il fare un avversario in salute. Che partita si aspetta e su cosa non potrete fallire per puntare a ritornare al successo?
"Sono state delle sconfitte difficili da digerire, ma sappiamo ciò che facciamo durante la settimana , quanto duro lavoriamo per vincere ogni battaglia, e continueremo così, allenandoci e cercando sempre di migliorare sotto tutti i punti di vista. Così arrivano le vittorie."
In archivio, per lei e Nicolodi, una parentesi in Nazionale. Qual è il suo bilancio?
"La Nazionale è un punto alto nella carriera di un giocatore. Ho imparato molte cose in quella settimana e sono molto orgoglioso di essere stato lì. Magari, chissà, poterci tornare in futuro."
Lei è ormai un veterano di questa squadra. La maglia verdeazzurra, una seconda pelle. E, quest'anno, il DelMauro a ospitare le vostre partite. È eccessivo dire che ormai si senta avellinese d'adozione?
"La Sandro Abate mi ha dato tanto, da quando sono arrivato in Serie B. È una società che devo sempre ringraziare perché è stato qui che ho ritrovato il mio gioco, il buon umore, la passione e la pace per poter fare meglio ogni anno. Giocare al PalaDelMauro è un "sollievo" per la società, per noi giocatori. Adesso abbiamo un posto che possiamo chiamare casa. Sì, ormai sono un avellinese d'adozione."