Un'altra pistola alle forze di polizia. Contro i terroristi

Lettera aperta al ministro Alfano dal segretario nazionale del Coisp

Avellino.  

Lettera aperta del Coisp al ministro dell'Interno per dotare le forze dell'ordine di una seconbda pistola d'ordinanza, più piccola, da poter portare con sè anche fuoriservizio. Motivo: essere sempre pronti ad agire, soprattutto contro minacce come quella del terrorismo di matrice islamica.

Di seguito il testo. Voi, cosa pe pensate?

«Mentre viene richiesto alle Forze dell’Ordine un impegno sempre maggiore di attenzione e vigilanza, sia sugli obbiettivi di possibili attentati terroristici, che nell’espletamento dei servizi di Istituto, non abbiamo registrato, di converso, alcun passo formale nella direzione, più volte auspicata, di permettere agli Appartenenti delle Forze di Polizia di dotarsi di un’arma da portare al di fuori del servizio.

L’arma in dotazione a tutte le Forze dell’Ordine, per le caratteristiche di peso ed ingombro, risulta essere poco adatta al porto per difesa personale ed all’occultamento dell’arma sulla persona, specialmente durante i mesi estivi in cui gli abiti leggeri non possono celare una pistola pesante 1,2 kg e lunga quasi 22 cm.

La praticità e concretezza della realtà odierna si scontra contro i rifiuti, sistematici, che i Prefetti oppongono alle richieste dei poliziotti di portare (a proprie spese) fuori dal servizio (quindi gratis) un’arma (che si comprano da soli) adatta al porto per difesa. Le motivazioni che vengono opposte al rilascio delle licenze di porto d’arma suonano quasi grottesche: il Poliziotto, Carabiniere o Finanziere ha già un’arma, quindi usi quella.

 

Non ci sono quindi, ma nemmeno ci potrebbero essere, opposizioni di carattere sostanziale sulla piena rispondenza dei requisiti degli Appartenenti alle Forze dell’Ordine al porto di un’arma, semplicemente gli si impedisce di portarne una diversa e più adatta, peraltro quasi certamente meno potente della Beretta 92, che viene usata durante il servizio.

Il recente invito che è stato rivolto proprio da Lei, Sig. Ministro dell’Interno, agli Appartenenti delle Forze dell’Ordine di girare sempre armati, suona quindi quasi come una beffa. I poliziotti chiedono di poter fare da anni ciò che Lei, Sig. Ministro, ha auspicato! Ma sono i Prefetti, dipendenti proprio dal suo Ministero, che lo impediscono!

 

E siccome in Italia una regola è tale solo in presenza di eccezioni… la norma di riferimento (roba recente, ….c’era ancora il Re Vittorio Emanuele III….!) è il Regio Decreto 6 Maggio 1940, n. 635 che all’art.73 prevede che “ il Capo di Polizia, i Prefetti, i Viceprefetti, gli Ispettori provinciali amministrativi, gli Ufficiali di P.S., i Pretori e i Magistrati addetti al Pubblico Ministero o all'ufficio di istruzione, sono autorizzati a portare senza licenza le armi di cui all'art. 42 della legge.

 

Se si vuole dare sostanza alle parole, Sig. Ministro, oltre agli inviti servono anche i fatti. Nel caso del porto d’armi per il personale delle Forze dell’Ordine, attendiamo ed auspichiamo che ciò accada subito!

Un’ultima richiesta: dato che le norme sulla legittima difesa e sull’uso legittimo delle armi pongono le Forze dell’Ordine sul banco degli imputati a prescindere ed a nostro carico nei processi esiste di fatto la “presunzione di colpevolezza”, mentre per i criminali la legge è sempre e comunque ipergarantista, forse sarebbe il caso di valutare se le nostre norme attuali siano efficaci a fronte della minaccia terroristica che si avvicina sempre più all’Italia e quella di varia criminalità di cui il nostro Paese non va certo esente.

Lei, Sig. Ministro, cosa farebbe dinanzi ad un uomo armato di machete che affetta donne e bambini su un treno? Sparerebbe? E se manca il colpo? Se colpisce qualcuno che gli sta dietro?

Perché nella vita reale si hanno uno o forse due secondi per decidere.

Prima che sia troppo tardi, per se stessi o per i cittadini.

Lei cosa farebbe?

In attesa di un cortese cenno di riscontro, porgiamo cordiali saluti».

Il Segretario Generale del Coisp

Franco Maccari