Chiara Cacace si dimette da segretaio del circolo PD di Avella. In un manifesto spiega le ragioni della scelta «maturata dopo una serie di vicende, dopo diversi mesi di dubbi e certamente scaturita da un percorso serio e coscienzioso che mi contraddistingue».
La Cacace punta il dito, sostanzialmente, contro i vertici provinciali e regionali del partito. «Devo constatare l’esistenza di una classe dirigente che, animata da uno spirito di conservazione, tende ad affossare la normale crescita di nuove generazioni, assumendo, i soliti noti, decisioni senza alcuna discussione, facendo diventare l’azione politica più povera di novità».
«Un partito, oggi, inesistente, che arroccato da diversi anni intorno alle problematiche della città capoluogo, si dimentica della provincia e della periferia facendo diventare queste terre ricche di storia, di cultura e di potenzialità paesaggistiche, semplicemente un serbatoio di voti da cui attingere nelle tornate elettorali. Una terra, la nostra, da sempre abbandonata e ritenuta di nessuno, ma nonostante ciò, determinante per la crescita socio-culturale di tutta la provincia di Avellino».
«Non condivido l’azione della segreteria regionale, la quale, cieca rispetto a quanto ha avallato in questi mesi, continua a far persistere uno status quo, che da qui a pochi mesi non farà altro che lasciare macerie. Ritengo opportuno, in questa fase, dedicare maggiore attenzione al ruolo di consigliere comunale di opposizione che i cittadini mi hanno conferito e di cui sono onorata, volendo consolidare con il mio territorio e con il gruppo che rappresento in seno al consiglio, un rapporto di trasparenza e di correttezza che ci consentirà di crescere insieme allo stesso, con forza e determinazione».