Metropoli diffusa, senza partiti il dibattito è possibile

Un confronto aperto sull'area urbana Avellino, Benevento, Salerno.

Nessuna contrapposizione strumentale, solo idee e progetti. Si fa politica, quella vera. Elaborando il futuro e piani concreti. Senza le solite guerre per un posto al sole.

Avellino.  

 

di Luciano Trapanese

Senza partiti si discute di cose concrete. Di problemi veri. Un dibattito aperto, reale, con lo sguardo rivolto al futuro. Senza contrapposizioni personali o di parte. Ma un confronto franco, anche quando muove da posizioni diverse. L'esempio questa mattina, al de La Ville, nel convegno organizzato dal gruppo OttoMedia e dalla fondazione Lumina. Tema: Avellino, dall'area vasta alla metropoli diffusa.

E' stato quasi un tavolo tecnico. Animato dal desiderio di offrire alla comunità soluzioni, visioni e vere possibilità di sviluppo. L'opposto di quanto è accaduto, ad esempio, nelle lotte intestine che hanno lacerato quel che resta dei partiti per la conquista di Alto Calore e Asi. O che ha ridotto quasi in macerie l'esperienza di Paolo Foti alla guida del comune di Avellino.

La metropoli diffusa è una questione che riteniamo di rilevante importanza. Un'area unica di sviluppo che comprende Salerno, Avellino e Benevento. Unite da infrastrutture reali (collegamenti) e virtuali (banda larga). Caratterizzata dalla risorse dell'area Appenninica (agroalimentare, ambiente, acqua, servizi, turismo religioso e residenziale), e dalle possibilità offerte dalla zona costiera (porto, aeroporto, alta velocità, turismo di massa). Il tutto coniugato con l'innovazione tecnologica, start up, progetti non ancorati al passato ma che rispondono in pieno a questi tempi. Con una peculiarità importante – sottolineata anche nel suo intervento da Andrea Giorgio, vice presidente di Confindustria Avellino -: i singoli territori devono conservare con forza i rispettivi tratti distintivi, evitando ogni possibile tipo di omologazione. In una parola – spesso abusata – il “glocal”. Ovvero il locale che si confronta con il globale, grazie anche alla rete.

E' proprio per questa visione di futuro che abbiamo criticato il progetto dell'area vasta. Non per il progetto in sé, ma perché lo abbiamo considerato fine a se stesso, senza respiro, senza una reale ricaduta sul territorio. Una sorta di unione dei comuni finalizzata a qualche risparmio sui servizi e in grado di far arrivare più fondi europei. Due buone cose, per carità. Ma che non spostano di una virgola le possibilità di sviluppo dell'area. L'assessore all'urbanistica di Avellino, Ugo Tomasone, che è tra gli elaboratori del piano, ha spiegato questa mattina la sua area vasta nei dettagli. Ma anche aggiunto un elemento importante: l'area vasta potrebbe essere solo un primo passo verso la metropoli diffusa che è e resta l'obiettivo finale.

Beh, messa così, ha già una valenza diversa. La cosa che preoccupava era un'altra: immaginare che davvero quel progetto rappresentasse per gli amministratori la risposta all'irreversibile declino di una società sorda agli epocali mutamenti in atto. Se non è così ne prendiamo atto, con piacere.

L'idea della metropoli diffusa è partita da Salerno. Ad Avellino sono state trovate le prime conferme e una predisposizione a pensare oltre. E comunque a discuterne. La prossima tappa del nostro tour sarà Benevento. Con gli attori istituzionali sanniti si parlerà degli stessi argomenti. E tutto si completerà con un convegno (ma davvero ci piace definirlo un tavolo tecnico), a Napoli, dove saranno presenti i rappresentanti delle tre province e, alla presenza del governatore Vincenzo De Luca, si farà una prima sintesi della discussione avviando una fase più operativa. Del resto, ed è un punto base, il Patto per la Campania siglato da Renzi e dal presidente della Regione, prevede decine di progetti che si muovono nella stessa direzione. Progetti che – e non è un caso – sono anche un riferimento per l'area vasta studiata ad Avellino. In particolare per quel che riguarda i collegamenti fra le tre province.

Su questi argomenti, sulle possibilità offerte da questa prospettiva alle aree appenniniche e alle stesse zone costiere, è importante ascoltare anche il parere dei nostri lettori. Aprire un dialogo e valutare progetti, inserire il tutto in un dibattito che non sia fatto di parole ma di gesti concreti.

Sapete bene come contattarci. Il futuro si costruisce insieme, anche con un semplice post.