Il bilancio decapita Foti. In arrivo il commissario?

Giorni drammatici per la maggioranza. L'opposizione: niente larghe intese.

Solo dodici consiglieri con il sindaco. Sei sembrano decisi a non firmare il documento contabile. E sullo sfondo le tempeste giudiziarie. L'epilogo tra due settimane.

Avellino.  

 

di Luciano Trapanese

Dopo tante chiacchiere l'amministrazione Foti potrebbe inciampare nei numeri. Quelli del bilancio consuntivo. Il banco di prova finale, il redde rationem, dovrebbe celebrarsi entro due settimane. La conta è già iniziata. Una conta che al momento dice, bye bye Foti. Su diciotto consiglieri della sua maggioranza solo 12 sarebbero pronti a firmare il documento contabile. Se gli altri sei restano sulla linea del “no”, ci sarà ben poco da fare. Sembra poi saltata l'ipotesi – che pure è stata ventilata nell'ultimo consiglio, quello dedicato interamente alla vicenda dell'Acs -, di una maggioranza di salute pubblica, con l'azzeramento dell'attuale giunta e il sostegno della minoranza. Un sostegno a tempo e su un miniprogramma preciso, con una condizione capestro: tutti i componenti dell'attuale amministrazione, sindaco in primis, avrebbero dovuto non ricandidarsi alle prossime consultazioni.

Ma l'opposizione – dopo una parziale apertura – ha poi escluso questa ipotesi. «Non ci assumiamo le responsabilità di altri, del sindaco e del suo partito. Questo sfascio è solo ed esclusivamente opera loro». Un posizione che è stata ribadita in coro, dell'Udc a Sel.

Siamo agli ultimi giorni di Pompei o è possibile aspettarsi un inatteso colpo di coda dell'amministrazione Foti? Presto per dirlo. Tutto al momento lascerebbe supporre un possibile commissariamento del comune. Anche perchè il Pd, partito di riferimento della maggioranza, non appare in grado di assicurare un eventuale appoggio compatto al primo cittadino. Che è poi una delle ragioni chiave dell'impasse di Foti. Non l'unica, naturalmente.

Il commissariamento non sarebbe indolore per la città. A rischio un pacchetto di finanziamenti. E il blocco di qualsiasi altra iniziativa. E' pur vero che nella condizione attuale la maggioranza appare incapace di governare. Afflitta da una paralisi totale e sottoposta a una lunga serie di procedimenti giudiziari, a partire dallo scandalo Acs. Una vicenda che rischia di allargarsi – e presto –, in un domino dalle imprevedibili conseguenze.

Sullo sfondo l'imbarazzante vicenda che ha coinvolto Gianluca Festa. Dopo la sparata in consiglio, quando ha raccontato la storia di un assessore minacciato con una tanica di liquido infiammabile da una persona che pretendeva l'assunzione in una cooperativa, il consigliere in quota Pd ha fatto una clamorosa marcia indietro. Agli investigatori ha riferito che erano solo voci. Chiacchiere da bar, insomma. Peccato le abbia riferite in un consiglio comunale, un luogo istituzionale, dove certe gratuite affermazioni (dette poi a quale scopo?), non dovrebbero trovare alcuna ospitalità.

Un episodio, e non l'unico, che segnala in modo evidente il clima, e anche – lasciatecelo dire – il degrado che assedia da tempo Palazzo di Città.