"Con stupore e rabbia ieri ho avuto modo di leggere le dichiarazioni dei due vice segretari nazionali del Partito Democratico in merito al voto referendario in programma per domenica 17 Aprile". Così in una nota Marcello Rocco coordinatore dell'associazione Idea Irpinia. "Minacciare velatamente fantomatici provvedimenti disciplinari verso tutti coloro che in queste settimane, in questi anni nel caso di tanti di noi, hanno assunto una posizione chiara e di merito contro le trivellazioni petrolifere in Italia è qualcosa che non solo sa di vecchio ma è del tutto irricevibile oltre ad essere vergognoso. Guerini e Serracchiani avrebbero fatto bene a far diventare la loro posizione linea di Partito attraverso gli organismi preposti, Direzione e Assemblea nazionale, dove tra l’altro hanno una maggioranza schiacciante, invece purtroppo hanno preferito diramare una nota stampa dai toni minatori e demagogici. Il sottoscritto proprio nel rispetto di quello statuto, tante volte calpestato soprattutto da chi lo ostenta come fosse una clava da usare contro chi ha idee differenti dalle proprie, pose la questione delle trivellazioni petrolifere già nel giugno del 2014 in seno all’Assemblea nazionale alla presenza di Matteo Renzi. Tra l’altro quest’ultimo a fine intervento, pur pensandola diversamente dal sottoscritto, mi strinse la mano e non mi minaccio né di espulsione né di inibizione del simbolo del PD. Purtroppo però come troppo spesso accade nella politica odierna, i cortigiani sono sempre più realisti del re".
"Usare poi come argomentazione per attaccare l’appuntamento referendario il fatto che si andrebbero a spendere i soldi dei contribuenti non solo è un’affermazione grave ma degna del peggiore movimento di Grillo e Casaleggio. Potrei rispondere a costoro che sarebbe possibile risparmiare denaro pubblico se loro in primis e a seguire tutti i colleghi parlamentari cominciassero magari a diminuirsi l’indennità di due terzi, passando dai circa 15.000 euro netti al mese a 5.000 euro, così come promesso da quest’ultimi durante la campagna per le elezioni primarie nella quale sostennero l’attuale Premier Renzi. Preferisco invece rispondere loro che ogni singolo euro speso per la democrazia e per dare la parola ai cittadini, tra l’altro su tematiche che vanno ad incidere direttamente sulle nostre vite, non solo è cosa buona e giusta ma addirittura un dovere da parte delle Istituzioni! Concludo questa mia considerazione rispondendo alla presunta dipendenza energetica alla quale l’Italia andrebbe in contro paventata dai due vice segretari che, dati alla mano, attualmente da tutte le estrazioni petrolifere in Italia, si estrae solo il 7% del fabbisogno nazionale (circa 4,5 mln di tonnellate). Se pure si desse fondo ad ogni risorsa possibile, trivellando dovunque fosse utile, si stima (sommando le risorse certe, più il 50% delle probabili e il 20% delle possibili) poter arrivare massimo a 129 milioni di tonnellate. Anche a voler prendere per buone tali stime, si arriverebbe a coprire solo il 14% del fabbisogno nazionale. Pertanto per contrastare realmente chi non dice la verità su una questione così importante ed impedire il rischio di trivellazioni petrolifere in Irpinia e in Italia, dando un chiaro ed inequivocabile messaggio politico a chi governa, domenica 17 Aprile andiamo a votare SI e cerchiamo di far conoscere a quante più persone possibili l’appuntamento referendario. In Irpinia e in tantissime realtà italiane noi Democratici voteremo compatti SI in quanto gli interessi delle nostre comunità e nei nostri concittadini vengono e verranno sempre prima degli interessi di partito o peggio ancora delle lobby che vogliono lucrare sulle nostre vite!"
G.A.