Sull'Italicum il PD di Baiano: «Ricucire il Mandamento»

D'Avanzo: «Se non si torna indietro, meglio passare tutti con il collegio dell'area napoletana»

Baiano.  

«Se l'Italicum rappresenta lo speccio del neo-efficientismo del governo Renzi, è meglio l'immobilità assoluta». Dura presa di posizione da parte degli stessi militanti democratici di Baiano, quelli del circolo guidata dalla coordinatrice Sabatina D'Avanzo. I tesserati del Pd scrivono al segretario nazionale Renzi, al presidente nazionale Orfini, nonché ai parlamentari irpini Paris e Famiglietti (quest'ultimo sostenuto apertamente dal circolo Pd di Baiano e dall'Amministrazione del sindaco Montanaro), chiedendo di porre in essere tutti gli atti necessari «per correggere un errore tanto grave quanto banale». «Non fosse possibile - aggiungono i militanti di Baiano - ci riteniamo non rappresentanti del PD e non rappresentati da esso»

Parole durissime, quelle espresse dal circolo Pd di Baiano, contro la decisione di dividere, esclusivamente per l’elezione del parlamento nazionale, in due diversi collegi elettorali il Baianese, territorio che è morfologicamente compatto, tanto che si potrebbe definire un’unica città. Formato da 6 comuni: Avella, Baiano, Mugnano del cardinale, Quadrelle, Sirignano e Sperone, è abitato da 26.700 abitanti.

«Questa insulsa decisione - prosegue la nota del Circolo PD di Baiano - ci condanna ad essere cittadini di serie B e ci destina a diventare, senza poter fare niente, periferia degradata sia della città metropolitana di Napoli, sia dell’Area vasta di Avellino. Mettere Sperone ed Avella con Campania 5 e far restare i restanti 4 comuni in Campania 2 è la scelta più scellerata che il Governo potesse fare per chi in questi territori ci vive ogni giorno».

«Questa decisione arriva proprio ora che, dopo 40 anni che se ne parlava, siamo riusciti a fare, in gran parte su un’iniziativa del PD locale, l’Unione dei Comuni e ci stiamo spingendo, tramite istituzione referendaria, verso la costruzione di un’unica città. Siamo indignati! Come cittadini. Come tesserati PD. Non siamo indignati perché è di moda, non siamo indignati perché siamo movimentisti o amanti del populismo. Siamo indignati perché ci è stata rubata una rappresentanza organica del territorio. È questa una scelta tanto stupida da far sì che i cittadini di Sperone e di Avella, mentre per le elezioni politiche nazionali voteranno per eleggere propri rappresentanti nel collegio dell’area napoletana, per le regionali continueranno a votare nel collegio Irpino».

«Non si può depennare dall’alto se non si conoscono le realtà dal basso e se non si interpellano gli amministratori locali. Noi tesserati, amministratori locali del partito siamo a contatto con i cittadini ogni giorno, siamo noi che vinciamo le elezioni, siamo noi i tramiti ultimi dei messaggi televisivi, siamo noi che facciamo digerire ai cittadini le decisioni che prende Roma. Senza di noi non si va da nessuna parte! Sarebbe meglio, a questo punto, spostare tutti e sei comuni, in tutte le varie forme di rappresentanza politica, nel collegio dell’area napoletana».

 

Redazione