Voto Avellino, i 7 candidati sindaco sulla Rai: "Siamo pronti alla sfida"

La Tribuna Elettorale, il confronto all'insegna della par condicio

voto avellino i 7 candidati sindaco sulla rai siamo pronti alla sfida
Avellino.  

Tutti e 7 in tv, sulla Rai, per un confronto nel segno della par condicio su futuro e prospettive della Città di Avellino, alla vigilia di una sfida elettorale all'ultimo voto. Nella Tribuna Elettorale di Rai 3 oggi sono approdati i candidati sindaco per le comunali 2024 ad Avellino. 500 candidati in lizza, 16 liste in campo ecco i numeri di questa tornata elettorale per il dopo Festa. Qualità della vita, ambiente, edilizia popolare, parchi e verde pubblico, pre-dissesto e tasse e nuove idee per il capoluogo: i sette candidati a sindaco della città di Avellino si sono confrontati tra progetti e proposte. Aldo D’Andrea Laura Nargi, Antonio Gengaro e Modestino Iandoli,  Rino Genovese, Gennaro Romei e Vittorio Boccieri sono stati accolti tutti nel salotto tv. Visioni diverse ma obiettivo comune per i candidati: quello di rilanciare il capoluogo all’interno del panorama irpino e campano. Superare i confini delle aree interne la mission comune di sette programmi per altrettanti candidati alle prese con una campagna elettorale, segnata anche dal recente lutto del candidato Gengaro che ha pochi giorni fa perso l'amato padre Tommaso.

 “L’obiettivo è continuare a far crescere Avellino – dice l’unica aspirante sindaca -. Porterò avanti l’idea di città che abbiamo già immaginato nel 2019 con l’obiettivo di rendere Avellino più viva e vivibile che mai facendola uscire dai confini provinciali e regionali e rendendola degna del suo ruolo di capoluogo. Stiamo lavorando per far fiorire la città, settore per settore”. Nargirivendica i traguardi raggiunti dall’esperienza amministrativa soprattutto sotto il profilo del risanamento dei conti pubblici, senza mai nominare il sindaco uscente Gianluca Festa alle prese con l'inchiesta Dolce Vita.

“Dal punto di vista del bilancio il saldo è di 100 milioni di euro di passivo” quantifica l’avvocato tributarista Vittorio Boccieri, che ricorda il suo ruolo di “sostituto” di Luigi Urciuoli e lancia le proposte di una maggiore partecipazione attiva dei cittadini e di un migliore rapporto con le periferie cittadine e le piccole realtà locali. Poi rivendica trasparenza e invoca confronto costante con le piccole realtà. 

Aldo D’Andrea, candidato di Unione Popolare, spiega di “essere rappresentante della storia della mia città. Su Avellino premono gravi questioni che rendono difficile la vita dei suoi abitanti. Ho scelto di essere in campo per cercare di risolverle”. Il medico chirurgo parla della questione Isochimica e rilancia l’idea di coinvolgere l’archistar Renzo Piano, già contattato, per la riqualificazione delle periferie con project financing.

Project financing e di interventi di privati anche secondo il candidato del Patto Civico Rino Genovese sono il mezzo giusto. “E’ l’unica di via d’uscita per sostituire i vecchi alloggi popolari” afferma il giornalista. Al suo fianco 130 candidati alla carica di consigliere comunale, per la costituzione di quello che ha ribatezzato "l'esecito della salvezza". Tra le proposte di Genovese quella di abbattere il Palazzo di Giustizia per creare un parco urbano con parcheggi interrati, realizzando in altro sito la Cittadella Giudiziaria.

Parla di “questione morale”  il candidato del fronte progressista Antonio Gengaro, che ha ricevuto la piena investitura della segretaria nazionale dei Dem Schlein e del campo largo in città. “Dobbiamo restituire dignità e orgoglio alla nostra comunità – spiega -. Per farlo la parola chiave è partecipazione: mai più uomini soli al comando”. Tra le proposte avanzate quella di fare di Avellino la città dei parchi: dopo quello del Fenestrelle creare il Central Park nella zona dell’autostazione, poi il parco del settore Q9 e infine quello dell’Isochimica per risarcire la popolazione di Borgo Ferrovia e fare di un luogo di vita quello che prima era un luogo di morte.

“Per parlare di programmi bisogna prima verificare i conti pubblici” rammenta Iandoli. Il candidato di Fratelli d’Italia parla di finanza pubblica accorta. Poi lancia bordate a Rino Genovese: “I partiti minori del Centrodestra ammainano le loro bandiere e per mascherare le loro debolezze si confondono in un finto civismo. Io – rappresento non solo Fratelli d’Italia ma l’interno Centrodestra, Noi non siamo mai stati al governo e dunque non abbiamo la responsabilità dei disastri passati”.

Candidatura politica anche quella di Romei che impugna lo Scudocrociato. “Sono in campo – dice – per portare in alto i valori della tradizione dei cattolici-democratici. Immagino una città più vivibile in cui tutte le categoria che la animano abbiano le stesse attenzioni”. Romei vuole la pedonalizzazione progressiva del centro storico, la sostituzione della metro leggera con una rete di mini bus e la ristrutturazione dei pre-fabbricati del post terremoto.