Foti: «Ho ereditato solo macerie. Cantieri chiusi a fine anno»

Intervento fiume del sindaco in aula ai consiglieri

Chiedo quindi alla maggioranza, tutta, di questo Consiglio Comunale, di sostenere l’azione amministrativa che questo Esecutivo nei prossimi mesi porrà in essere, non per “salvare” le “poltrone” sulle quali oggi sediamo

Avellino.  

«Quando ho deciso di candidarmi a Sindaco di Avellino l’ho fatto promettendo prima a me stesso e poi logicamente all’intera comunità avellinese di fare tutto quanto in mio potere di Sindaco, se eletto, per migliorare la nostra città, rompendo certi “schemi” o “consuetudini” che, specie negli ultimi anni, erano stati adottati all’interno di questo Palazzo per il governo della città di Avellino». Parla il sindaco Paolo Foti nel suo atteso intervento fiume per la seduta di questo pomeriggio di consiglio sull'approvazione del bilancio previsionale.

«Avellino ha bisogno di partecipazione, ha bisogno di coesione, ha bisogno di nuove idee e di persone che si battano per realizzarle. Ho sempre ascoltato sin dall’inizio del mio mandato, e lo farò sino alla fine, e chiederò alla mia Giunta di farlo sempre, quotidianamente, le tante associazioni culturali, sociali, sportive, imprenditoriali e sindacali. Il mio personale agire è stato sempre trasparente, le mie scelte motivate e chiare. Io, in qualità di Sindaco di questa città, ho il dovere e la responsabilità di rendere conto delle mie azioni ad ogni abitante della nostra Avellino; e anche voi, Signori Consiglieri, dovete dare conto alla città. Ciò che io, e ciò che voi Signori Consiglieri decidiamo per Avellino in quest’aula deve avere un denominatore comune, al di là degli schieramenti: l’interesse della città. Una comunità senza regole chiare e uguali per tutti non è una comunità giusta. (…) Sin dal mio insediamento qui a Palazzo di Città ho costantemente declinato questa parola, umiltà, come modo di fare politica e amministrazione. Ebbene, con questo spirito di umiltà e di servizio sono qui, oggi in quest’Aula Consiliare, per rinnovare il mio “patto” con la città di Avellino, che è fatto di impegno totale e senza condizioni, da portare avanti e mantenere insieme ai nuovi collaboratori di Giunta (…)».

Nel corso del suo intervento Foti ha declinato impegni e programmi, progetti e rilancioparlando di commercio, cantieri, lavori pubblici e sicurezza. Insomma Foti si è dedicato ad ogni comparto annunciando senza se e senza ma che la linea ormai è tracciata.

«Chiedo a Voi tutti, consiglieri comunali, nel ringraziarvi per quanto in questi due anni avete fatto per la città di Avellino, di dare sostegno a questo nuovo  Esecutivo, chiedendovi, se possibile, uno sforzo ancora maggiore, fatto di coerenza e chiarezza nelle vostre valutazioni. (…) Credetemi, Avellino, in questo delicato momento storico di tutto ha bisogno meno che della  “confusione”, e del porsi, come vorrebbe invece qualcuno “l’un contro l’altro armati”.

(…) La linea per i prossimi tre anni che restano a questa Amministrazione ve lo assicuro, è tracciata. Mi aspetto lo stesso da parte vostra Signori Consiglieri. Lo chiedo e me lo aspetto da parte di quella maggioranza che non può pensare di amministrare la città dividendosi o attraverso conferenze stampa e dichiarazioni che non fanno, consentitemelo, onore alla politica, e soprattutto non fanno bene a questa città e ai suoi abitanti che abbiamo il dovere, e sottolineo, il dovere, di amministrare e difendere dal declino e dalla marginalità!

Chiedo quindi alla maggioranza, tutta, di questo Consiglio Comunale, di sostenere l’azione amministrativa che questo Esecutivo nei prossimi mesi porrà in essere, non per tornaconto personale, non per  “salvare” le “poltrone” sulle quali oggi sediamo, grazie alla fiducia accordataci due anni or sono dal responso elettorale, ma solo ed esclusivamente per il bene comune della nostra Avellino, e per quello dei suoi abitanti. All’opposizione chiedo non l’appoggio nelle scelte di questa Amministrazione – lo so che non rientra nel suo ruolo, nella sua “natura” – ma di porsi in maniera critica sì, se necessario, ma una critica costruttiva e non demolitrice.  “Demolire” non serve, e non porta a nulla di buono. Demolire significa produrre solo macerie, e in questa città di macerie nel corso della sua più che millenaria storia, di macerie, per eventi calamitosi e non, ne sono già state prodotte tante, troppe! Sono cosciente che le mie ultime decisioni – mi riferisco ai 7 nuovi “innesti” assessorili nell’Esecutivo – hanno prodotto censure, polemiche e – perché no –  risentimenti da parte di addetti e non addetti ai lavori. Ebbene ad essi dico con umiltà e serenità che le risposte le potranno dare solo col tempo i fatti».  Poi Foti non risparmia bordate ai dissindeti. «A certa “politica” chiedo la cortesia di farci lavorare. Chiedo di avere il tempo necessario, concessomi dal risultato delle urne, per poter portare a compimento la mia missione di Sindaco di questa città. Scaduto il mio mandato elettorale, poi, sarò io, e soltanto io, a rispondere nel bene e nel male del mio operato. Sarò soltanto io a rispondere delle mie decisioni, guardando ognuno negli occhi. Decisioni, comunque, assunte sempre non anteponendo mai un interesse personale agli interessi della città. Guardando sempre al progetto generale, mai a quello personale. A chi poi, appena qualche giorno fa, ha parlato di “opacità di questa amministrazione” rispondo che la sola “opacità” venuta fuori è stata la menzogna gratuita del risentimento. Non nutro rancori e non coltivo progetti personali. (...) Tengo inoltre a precisare che è stata questa Amministrazione, trasparente, e senza padroni, a portare all’attenzione della stessa Corte dei Conti l’esistenza di contenziosi trentennali, manifestando la volontà di porre rimedio con transazioni e pagamenti rateizzati, che ci consentiranno di far fronte a questi debiti, senza gravare su un solo esercizio finanziario. 

Voglio ricordare all’Aula e ai cittadini che le amministrazioni precedenti hanno trovato tante difficoltà sulle tematiche dei cantieri, lasciando a questa Amministrazione in “eredità” opere da tempo sospese per motivi di carattere finanziario e non solo. Ci siamo trovati – consentitemela questa similitudine –  a scavare per sottrarre i feriti alle macerie. È un’attività che abbiamo svolto con grande impegno, trovando esiti favorevoli in taluni casi e meno favorevoli ed efficienti in altri. 

Come più volte detto in questi mesi di apertura e riapertura di cantieri in città, siamo consapevoli del disagio arrecato a tutti i cittadini, ma la necessità di questi interventi ci spinge a proseguire lungo il percorso tracciato, consapevoli che i sacrifici di questi mesi, soprattutto per residenti e commercianti, saranno ripagati. 

L’Amministrazione è quotidianamente a lavoro per agevolare e garantire il corretto e sicuro svolgimento delle attività nei vari cantieri cittadini, e il nostro lavoro nelle prossime settimane, aumenterà ulteriormente proprio per assicurare tempi certi per la conclusione degli interventi e quindi per il ripristino di condizioni di normalità e di vivibilità in città. 

Insomma, la città si avvia, entro la fine dell’anno, a liberarsi dei cantieri. La partita lavori pubblici è in via di risoluzione. L’obbiettivo resta chiaro, ed è quello di riportare in città flussi economici, imprenditoriali, turistici e commerciali che possano essere volano di crescita e sviluppo per la nostra comunità. Ho chiesto ai nuovi assessori di non trincerarsi e di fornire alla comunità e agli operatori dell’informazione ogni novità, ogni aggiornamento, ogni fatto che possa riguardare la vita amministrativa della città. In chiarezza e trasparenza. (...) Da domani ripartiremo da ciò che siamo – in questi due anni – riusciti a fare,   impegnandoci  ancora, e in maniera più forte – io per primo, e con me il mio nuovo Esecutivo – a fare tanto altro ancora, sempre e solo esclusivamente per il bene della nostra Avellino». Poi un appello diretto ai consiglieri. «Chiedo a voi consiglieri un gesto politico  coraggioso, coerente e leale per consentire a questa Amministrazione di proseguire lungo il percorso tracciato con le linee programmatiche per lavorare alla rinascita cittadina.Troppe voci si levano a pontificare nel mondo della politica. Troppi sapienti, arroganti, opportunisti. (...) Ognuno di noi è padrone della propria coscienza e con le proprie azioni risponderà direttamente alla città».

Redazione