De Mita, le smentite e quel venticello brutto brutto contro De Luca

Antonia De Mita parla più volte di una inchiesta che incomberebbe sul governatore della Campania

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Avellino.  

Nella teratologia comunicativa della utile collocazione dei suoi eredi politici, l'esegesi di quello che avrebbe fatto il defunto Ciriaco De Mita sta offrendo uno spettacolo ridicolo e inutile.

Indegne sono le cose che una delle figlie di Ciriaco De Mita, Antonia, ha avuto il coraggio di pubblicare su quell'orinatoio pubblico che è diventato l'utilizzo dei social. Sabbiandone e filtrandone le elucubrazioni mistico-deliranti, Antonia De Mita ha dato dell'incompetente (assassino) a Pino Rosato (ex primario al Moscati e per due mandati direttore generale di quell'azienda ospedaliera), con riferimenti (nient'affatto criptici) sul fatto che tiri su per il naso camminando.

Sempre Antonia ha scritto (nero su bianco) che a Villa dei Pini (rinomata e attiva clinica di Avellino) chi va muore prima. Ma la cosa più inquietante, al di là di quelli che appaiono sfoghi da bambina viziata che non ha mai superato i conflitti adolescenziali, ha parlato, e più volte, di una pesante inchiesta cui sarebbe sottoposto il governatore Enzo De Luca.

Chiariamoci subito: riteniamo Antonia De Mita non credibile. Riteniamo falsa la notizia circa una indagine “pesante” nei confronti del Presidente della Giunta regionale, il massimo organi politico-istuzionale della Campania e tra le tre, quattro persone più influenti in seno al Partito democratico.

Ma il sospetto insinuato con quei ripetuti post, in un clima elettorale come quello che viviamo, va fugato subito e senza tentennamenti da chi si occupa della comunicazione del governatore della Campania.

Antonia De Mita è quello che è, ma non andrebbe confuso il suo declino con gli ambienti che frequenta e ha frequentato: ha lavorato (anche) per il Quirinale.

Del resto, la frettolosa cancellazione dei suoi post (purtroppo per lei sul web restano sempre tracce) e i comunicati cui è stata costretta la famiglia De Mita (con relativa replica “politica” di Rosato) sono frutto di “ferite” inferte che hanno evidentemente lasciato conseguenze.

Cosa facciano Rosato e quei rimasugli di Popolari alle vicine Politiche è, lo sapiamo noi e lo sanno bene anche loro, irrilevante. La conferenza stampa da loro convocata per autoproclamarsi parte del centrosinistra è poco più che un inchino neanche chiesto dai maggiorenti candidati.

Ma anche il diritto ereditario sugli elettori sotteso dalla nota della famiglia De Mita conta in questo momento. Quello che ha lasciato Ciriaco De Mita politicamente sta nei libri di storia. Appunto: inchiodato nel passato.

Ma Vincenzo De Luca è il Governatore in carica. È il presente e per almeno altri tre anni anche il futuro. Venticelli sulla sua dirittura morale no, non sono ammissibili, accettabili.